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Streghe e torroni: la storia di Benevento, fra riti magici e dolcezza.

Conosciuta e apprezzata per il suo ricco patrimonio storico, artistico ed architettonico, Benevento deve probabilmente la sua fama planetaria al mito della stregoneria ad essa legato, risalente addirittura all’epoca romana.

La leggenda vuole che le streghe, in arrivo da tutta Italia, si riunissero sotto un immenso albero di noci lungo le sponde del fiume Sabato, dove si venerava il demonio sotto forma di cane o caprone. Fattucchiere capaci di compiere incantesimi e malefici di giorno erano delle persone normali ma, di notte dopo essersi cosparse di un unguento magico, potevano spiccare il volo a cavallo di una scopa di saggina essiccata.

Ma universalmente riconosciuta è anche la fama del torrone di Benevento, leccornia già apprezzata ai tempi in cui la città sannita era enclave dello Stato Pontificio, nel XVII secolo:  allora, in occasione delle feste natalizie, il dolce veniva inviato a Roma, in dono a prelati e ad alti personaggi della capitale. Non a caso nel secolo successivo una delle specialità prodotte si chiamò, appunto, “torrone del Papa”.

Ma furono soprattutto i Borbone a valorizzare la “cupeta beneventana”, facendolo diventare il dolce natalizio per eccellenza e dando avvio a una tradizione che si è tramandata nei secoli fino ai nostri giorni.

La “cupedia”, o “cupeta”, era già conosciuta al tempo dei Romani: secondo Tito Livio, la sua paternità è addirittura da attribuire ai Sanniti, mentre il poeta Marco Valerio Marziale, nel I secolo, tra i cinque prodotti rappresentativi di Benevento, cita anche la “cupedia”, che in latino significa “desiderata”.

La classica cupeta è composta da miele, albume d’uovo, mandorle o nocciole, amalgamati tra loro e cotti a bagnomaria e viene prodotta dai cosiddetti “cupetari”, i venditori ambulanti di torrone, immancabili in ogni fiera di paese o festa patronale. Il termine “torrone”, invece, deriverebbe dal latino “torreo”, che significa “abbrustolire”, con riferimento alla tostatura delle nocciole e delle mandorle.

Il classico torrone di Benevento è un dolce dagli ingredienti di base semplici: bianco d’uovo, miele, nocciole e mandorle. Morbido o duro, bianco o al cioccolato, alle mandorle o alle nocciole, il torrone è una leccornia dal sapore superiore, quasi regale. In esso, arte e tradizione, passato e presente, si fondono con armonia: la scelta delle materie prime, la lavorazione e la cottura sono svolte con la stessa cura e dedizione di un tempo. Alla ricetta originale si sono aggiunte negli ultimi decenni gustosissime varianti al caffè, al cioccolato, ma anche con l’aggiunta di essenza di frutta ed agrumi. L’abbinamento privilegiato è con i vini passiti della Campania o con spumanti freschi.

All’industria dolciaria del torrone di Benevento è legata una voce non trascurabile dell’economia sannita, senza considerare l’indotto derivante dal turismo enogastronomico che si è sviluppato intorno alla filiera del torrone, prodotto ancora nel rispetto della tradizione delle antiche ricette.

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