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Tredicenne morta in piscina “risucchiata dal bocchettone”: 4 indagati

L’ipotesi di reato è omicidio colposo, tra gli indagati c’è anche il proprietario della struttura.

Quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte di Sara Francesca Basso, la studentessa di 13 anni, di Morolo (Frosinone), deceduta dopo essere stata aspirata da un bocchettone della piscina di un hotel a quattro stelle a Sperlonga, dove si trovava in vacanza con i genitori. L’ipotesi di reato è omicidio colposo. Tra gli indagati c’è anche il proprietario della struttura.

In base alla ricostruzione degli inquirenti, intorno alle 17 di mercoledì, la ragazzina si è tuffata nella piscina dell’hotel per farsi un bagno quando è stata aspirata da un bocchettone, ampio circa 20 centimetri, che si trova sul fondo della piscina.

Un incidente incredibile: stando alle ricostruzioni, è stata aspirata da un bocchettone dell’impianto di idromassaggio. Risucchiata da una potente pompa, ingoiando così tanta acqua da morirne qualche ora dopo, al policlinico “Gemelli” di Roma.

Le persone presenti sul posto l’hanno vista in difficoltà e sono intervenute per aiutarla, riuscendo a portarla fuori dall’acqua. La ragazza, che aveva ripreso conoscenza dopo essere stata rianimata da un dottore, è però deceduta nella notte in ospedale.

La salma della minore resta per il momento a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa dell’esame autoptico. Da cui si cercherà tra l’altro di capire se, prima di essere “rapita” da quel maledetto bocchettone, secondo i riscontri investigativi parte di un sistema non a norma con le vigenti normative, Sara sia stata colta da malore. Eventualità allo stato dei fatti non ancora esclusa.

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