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Tria e Bruxelles, cresce il timore di superare la soglia di indebitamento fissata dall’UE

I rapporti collaborativi tra Giovanni Tria e i suoi con Bruxelles proseguono, ma si teme sempre di più per le dinamiche del governo sulle manovre inerenti all’economia.

Ci si preoccupa sulla capacità del ministro di tener testa alle richieste di Luigi di Maio e Matto Salvini. Se l’indebitamento italiana supera di l’1.6% la soglia fissata dalla Commissione Ue nel rispetto delle regole europee, lo scenario potrebbe cambiare drasticamente.

Il commissario Ue agli affari economici, Pierre Moscovici, ha avvertito l’Italia che ridurre il debito pubblico è nel suo stesso “interesse”. Chi pensa che si possano rilanciare gli investimenti aumentando il deficit, ha aggiunto in conferenza stampa a Parigi, dice “una bugia”. Rivolgendosi, più in particolare, a Matteo Salvini, ha poi sottolineato che Bruxelles non ha mai impedito all’Italia di “realizzare gli investimenti” e le “infrastrutture necessarie”.

“L’Italia è il Paese che più di tutti ha beneficiato di flessibilità”. “L’Italia – ha detto – ha un nuovo governo, entrato in funzione, credo, da circa 100 giorni. L’Italia ha anche un nuovo ministro dell’Economia e delle Finanze con cui lavoro regolarmente, in un clima costruttivo. Spero che questo clima costruttivo prevarrà”

Il ministro dell’Economia rassicura quindi dopo i timori sull’aumento dello spread e il giudizio di Fitch: “le riforme verranno realizzate nell’ambito dell’equilibrio dei conti e quando questo impegno diventerà un fatto con il Def lo spread si sgonfierà”. “A nome del governo – fa anche sapere Tria – ho un dialogo tranquillo e continuo con la Commissione di Bruxelles”. E riflette che il problema non sono i ‘sì’ o i ‘no’ di Bruxelles: “Certo, l’Italia ha impegni europei e vanno rispettati, ma la stabilità dei conti dipende dal rapporto con i mercati finanziari”. E secondo il ministro, “nel corso del prossimo mese le perturbazioni scompariranno”.

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