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Venezia 76, Premio Pietro Bianchi a Mollica, “Archivio vivente del cinema”

Il prestigioso Premio Pietro Bianchi è il riconoscimento che da quarant’ anni i Giornalisti Cinematografici conferiscono ad una personalità del cinema. Quest’anno è stato insignito, al Festival di Venezia di tale onorificenza il giornalista Vincenzo Mollica.

A consegnare il premio  il Presidente della Biennale Paolo Baratta e il Direttore Artistico della Mostra Internazionale d’Arte cinematografica Alberto Barbera.

Mollica è il numero uno del giornalismo cinematografico, amato dai suoi colleghi, seguito quotidianamente da milioni di spettatori del Tg1 e da tutto il mondo dello Spettacolo, la voce che da qualche decennio racconta con competenza e puntualità ma, soprattutto, con una passione ‘contagiosa’.

Dedicargli il nostro omaggio significa festeggiare il più grande di tutti noi – sottolinea il Direttivo del Sindacato –  che con la sua professionalità, il tratto di originalità e di competenza assoluta ci ha regalato e ci regala una lezione giornalismo attraverso uno stile inconfondibile e un racconto appassionato. Oltre il ruolo professionale, Vincenzo – nella tradizione dei ‘pionieri’ del nostro mestiere – è diventato attraverso le sue cronache un vero e proprio archivio vivente di un mondo che continua a raccontarci con lo stesso entusiasmo del primo giorno da cronista. Ma soprattutto riesce con la sua autorevolezza a conquistare l’attenzione e l’affetto di un pubblico che, anche grazie a lui, impara da anni ogni giorno qualcosa in più sul cinema”.

“Quando Laura Delli Colli mi ha comunicato che avevo vinto il Premio Bianchi – commenta Mollica – ho provato un’emozione pura e una gioia schietta e naturale, come quando a scuola mi dicevano che ero stato promosso. So bene di non meritare questo Premio, soprattutto se penso ai grandi artisti che lo hanno ricevuto negli anni. Ma so anche che questo riconoscimento arriva dall’affetto che tanti colleghi e persone mi dimostrano ogni giorno, e proprio per questo lo accolgo con uno spirito di festa ed estrema gratitudine per il Sindacato dei Giornalisti Cinematografici che ha pensato di attribuirmelo. Ho sempre lavorato cercando di mettere insieme tre elementi: fatica, passione e curiosità e questo mi ha permesso di diventare un cronista impressionista e impressionabile”.

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