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Woody Allen: “Dovrei essere il testimonial di #MeToo”

Il regista ha respinto ancora una volta le accuse mosse dalla figliastra Dylan Farrow e ha dichiarato di sostenere il movimento #MeToo di cui vorrebbe essere il testimonial.

“Sono un grande sostenitore del movimento #MeToo e credo che dovrei essere il ‘poster-boy’ del movimento, perché ho lavorato nel cinema per 50 anni e nessuna delle mie collaboratrici e attrici si è mai lamentata di me”. Le accuse ad Allen sono riemerse quando sua figlia adottiva Dylan Farrow è tornata a puntare il dito contro di lui, rivangando un caso di presunte molestie sessuali. La storia è riemersa dopo le accuse contro Harvey Weinstein e altre figure di Hollywood, portando diversi attori (Greta Gerwig, Colin Firth, Ellen Page, tra gli altri) a dichiarare il loro rammarico per aver lavorato con Allen. Il regista di “Manhattan” e “Io e Annie” ha aggiunto di essere infastidito dall’essere associato a persone come Harvey Weinstein: “Penso che ogni situazione in cui qualcuno venga accusato ingiustamente sia triste. Penso che tutto possiamo essere d’accordo su questo… tutti vogliono che venga fatta giustizia. Se c’è qualcosa come il movimento #MeToo si fa il tifo per loro, si vuole che ottengano giustizia contro questi terribili molestatori, queste persone che fanno queste cose terribili. Ed è positivo. Quello che mi infastidisce è essere paragonato a loro. Persone che sono state accusate di aver compiuto innumerevoli abusi da 20 donne, 50 donne, 100 donne, mentre io sono stato accusato solo da una donna durante un caso per ottenere la custodia di un minore ed è qualcosa su cui si è indagato, dimostrando che non c’era niente di vero. Far riemergere ora quelle accuse rappresenta qualcosa di terribile. Sono un uomo con una famiglia e dei figli, quindi ovviamente è sconvolgente”, ha ribadito.

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