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25 novembre, un giorno contro la violenza sulle donne 

di Rossella Napoletano

“Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subìto, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna!”

William Shakespeare
Un’ aforisma in perfetta sintonia con il tema di questa giornata. Riconosciuta dall’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dal 1999, la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è ormai un annuale invito alla riflessione e alla sensibilizzazione della società sulla violenza in generale. Ricordando il terribile assassinio delle tre sorelle Mirabal, avvenuto durante il regime domenicano di Rafael Leonidas Trujillo nel 1960 sono numerosissime le iniziative organizzate e gli eventi per questa importante giornata.
Gli ultimi dati Istat rivelano che circa il 35% della popolazione femminile ha subito maltrattamenti, vale a dire una donna su tre e che circa 7 milioni di donne hanno subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita.
 Emergono però anche dati incoraggianti: negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3% all’11,3% e ciò è dovuto non solo ad una maggiore informazione sul tema ma anche ad una più importante consapevolezza delle donne di essere tutelate dalle istituzioni, all’interno di una società che punta il dito contro ogni forma di abuso, fisico e morale e che considera la violenza un vero e proprio reato. Sempre secondo le indagini Istat, rispetto al 2006, le vittime sono più soddisfatte del lavoro delle forze dell’ordine. Per le violenze da partner o ex, le donne discretamente soddisfatte passano dal 9,9% al 28,5%. Il tutto certamente incoraggiato anche dalla presenza di associazioni e centri antiviolenza a cui ci si può rivolgere in caso di necessità.
È altrettanto vero che alle soglie del 2016 sono ancora troppo numerosi i casi di violenza verso le donne, specialmente tra le mura domestiche ma i buoni risultati sono innegabili ed è su questa strada che occorre continuare. Nonostante le difficoltà oggettive e i tempi non proprio incoraggianti la speranza di sconfiggere un male atroce come la violenza, non solo sulle donne, non deve mai venir meno. Assieme alla volontà di sensibilizzare le future generazioni su questo argomento, non solo il 25 novembre.

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