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Accadde oggi, Chapman spara e uccide John Lennon, nel 1980

Fu Yoko Ono a sorreggerlo mentre moriva dicendo I was shot.. (mi hanno sparato), colpito da cinque proiettili di cui uno decisivo all’aorta.

Un mito di tutti i tempi. Ma anche, e soprattutto, il re dei Beatles, il gruppo musicale a cui ha dato vita insieme a Paul McCartney. Una band che ha scritto una pagina indimenticabile nella storia della musica moderna.

John Lennon, il grande chitarrista e compositore di Liverpool, veniva ucciso a New York, l’8 dicembre del 1980 al termine di un pomeriggio trascorso al Record Plant Studio, mentre tornava a casa con la moglie, viene colpito da cinque proiettili sparati dalla pistola di un suo stesso fan, Mark David Chapman, un venticinquenne malato di mente.

“Hey, Mr Lennon?” Queste le ultime parole sentite da John Lennon la sera dell’8 dicembre del 1980 prima di morire, è questione di un attimo, il tempo per John di girarsi e Chapman spara uno, due, tre, quattro, cinque colpi di pistola che gli portano via la vita.  La follia dell’uomo però non si ferma. Rimane immobile ad osservare, come in stato di trans o di estasi, la tragica scena e non soddisfatto tira fuori ed inizia a leggere un libro che ha con sé “Il giovane Holden”, romanzo di Salinger sull’ alienazione degli adolescenti, il cui personaggio centrale, Holden Cauldfield, probabilmente gli è da ispirazione per il gesto. Quando arriva la polizia nemmeno tenta di fuggire. Appena viene ammanettato  farnetica  soltanto “Ho agito da solo” ,  “Lennon doveva morire”.

Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perde conoscenza durante la corsa verso il Roosevelt Hospital, dove viene dichiarato morto poco dopo.

Chapman viene incriminato per omicidio di secondo grado e condannato oltre che all’ergastolo anche ad una pena aggiuntiva di 20 anni di reclusione, ancora oggi Chapman sta scontando la sua pena nella prigione di massima sicurezza della città di Attica nello stato di New York.

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