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Aderenze chirurgiche: una mano arriva dall’Osteopatia

Ogni intervento chirurgico porta con sé la formazione delle tracce indelebili sul corpo. In pochi penserebbe a consultare un osteopata dopo una chirurgia perché nell’immaginario collettivo questa figura si collega più facilmente a problemi osteo-articolari. In realtà il trattamento viscerale è proprio uno dei punti forti dell’Osteopatia!

Ti faccio un esempio:

Asportazione della colecisti

La mattina ti svegli con la bocca amara, hai dolore sotto le coste di destra se mangi parecchio e hai avuto una forte colica. Fai un ecografia e scopri di avere dei calcoli. Il chirurgo ti consiglia di asportare la colecisti perché la situazione potrebbe peggiorare e metterti in grave pericolo.

Programmate l’intervento, la visita con l’anestesista e gli esami di routine. Arriva il giorno dell’intervento, va tutto alla perfezione, la colecisti viene asportata e ti mostrano anche i calcoli che avevi al suo interno.

Il chirurgo ti dice che è andato tutto bene, che ti ha salvato da un pericolo importante e che piano piano tornerai alla vita di tutti i giorni.

Passano un paio di mesi dall’intervento e ti rendi conto che qualcosa non va. Digerisci molto male, non riesci a mangiare più come prima e il medico di base ti prescrive dei farmaci procinetici.

Per non bastare inizi a soffrire di risvegli notturni intorno alle tre di notte, ti svegli stanco e hai anche dolore alla spalla!

Non hai fatto sforzi, non hai preso traumi eppure la spalla ti fa male e non riesci più a muoverla bene.

Probabilmente è tutta colpa dell’intervento e tu non lo sai. Nessun medico fa questo collegamento perché la medicina è diventata molto settoriale.

Devi sapere infatti che per il corpo perdere un organo non è una passeggiata. Ogni organo non si trova lì a caso, togliendolo si perde una funzione, si crea uno spazio vuoto che deve essere in qualche modo riempito ed è probabile che si creino delle aderenze nella zona d’intervento.

Le aderenze sono come colla che piano piano si indurisce e possono creare tensione su altri organi, muscoli e nervi limitrofi.

Devi sapere inoltre che ogni organo possiede dei neuroni. Nella pancia ce ne sono ben 500 milioni! E’ una sorta di seconda cervello. Penseresti mai che togliendo un pezzettino di cervello dopo sia tutto uguale a prima?

Togliendo un organo le mappe del cervello vengono alterate perché da quell’area arrivano informazioni distorte.

Asportando la colecisti il fegato non ha più la sua sacca per raccogliere la bile, da qui la cattiva digestione. Aderenze nella zona epatica possono attraverso alcuni nervi creare dei blocchi cervicali e della spalla destra. Quando il fegato è affaticato inoltre si può andare incontro all’insonnia e ai risvegli notturni.

Cosa fare in questi casi?

Consulta un osteopata dopo circa 3 mesi dall’intervento. Attraverso le sue manovre potrebbe ad esempio aiutare il fegato a drenare la bile.

Le aderenze sono fatte di collagene proprio come le fasce che avvolgono muscoli e articolazioni. Questo significa che attraverso la manipolazione possono diventare più elastiche e morbide dando meno fastidio e meno sintomi, liberando eventuali nervi che possono creare blocchi cervicali o alle spalle.

La manipolazione viscerale inoltre è in grado di mandare messaggi più puliti al cervello e ripulire eventuali “loop” negativi che si instaurano fra la zona operata a le mappe cerebrali.

Consultare un osteopata dopo un intervento chirurgico è quindi un’ottima idea per evitare fastidiose conseguenze non calcolate da una medicina molto settoriale. Disturbi della digestione, alterazioni posturali, dolori articolari sono solo alcune delle cose che un osteopata può migliorare dopo un intervento chirurgico in modo naturale e senza farti prendere farmaci.

Dott.Carlo Conte

 

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