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Astrazeneca, l’Ue non rinnova il contratto ma le istituzioni siano chiare

Astrazeneca non è una società seria. E’ stato questo il concetto con il quale i vertici europei hanno messo la parola fine al rapporto con l’azienda anglo-svedese.

Astrazeneca, l’Ue non rinnova il contratto ma le istituzioni siano chiare

Ci vuole, innanzitutto, chiarezza. Diciamocelo chiaramente: l’Unione Europea non ha gestito molto bene la fase contrattuale con le aziende fornitrici di vaccini. E’ stato chiaro a tutti, fin da subito, che le relazioni contrattualistiche messe in piedi dall’Europa avessero diverse falle. Certo, l’emergenza e la fretta di chiudere non hanno aiutato, ora si cerca di rimediare ad alcuni pasticci. L’Europa, per rispondere ai sovranisti soprattutto italiani, non ha fallito ma è inciampata sull’emergenza.

Il mancato rinnovo sulle forniture del vaccino di Astrazeneca sarà un’arma a doppio taglio. Da un lato la superfavorita sarà l’Inghilterra che, a questo punto, avrà il massimo della produzione. Dall’altro l’Europa si è fatta sentire e ciò servirà a farsi rispettare dalle altre case farmaceutiche che forniscono i vaccini. Le istituzioni europee hanno anche intenzione di fare causa all’azienda per le mancate consegne. Insomma una battaglia che si preannuncia lunga e dolorosa. Chi ci ha perso di più sembra essere proprio Astrazeneca.

Il siero è efficace, ma la società è poco seria. Questo il concetto espresso dalle istituzioni europee, ed in effetti questa situazione sembra essere sotto controllo. A questo punto, però, bisognerà studiare un piano per il futuro. Certo Astrazeneca ha ancora una gran quantità di dosi da consegnare e finora non ha nemmeno rispettato il contratto precedente. I numeri attestano che la prima fornitura (delle 300 mln di dosi ordinate) dovesse attestarsi intorno alle 80 mln di dosi e che invece ne siano pervenute appena 50 mln. Astrazeneca non ha rispettato granché la fornitura del Vaxevria. Ne deriva che in Europa, da contratto, Astrazeneca è tenuta a fornire all’Ue ancora 250 mln di dosi derivanti dal vecchio contratto ed alla quale certo non ha rinunciato con il mancato rinnovo.

Insomma il mancato rinnovo non vuol dire, com’è ovvio, che da domani saranno sospese le somministrazioni Astrazeneca. Certo, se finora l’Inghilterra è stata favorita sotto questo punto di vista, ad oggi continuerà ad esserlo anche se l’Europa ha in essere un contratto. La causa legale intentata a fine aprile, in sostanza, sarà portata avanti.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania da maggio 2014.

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