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Bruxelles richiama l’Italia: “Deviazione senza precedenti”

Il commissario europeo agli Affari economici ha consegnato a Tria una lettera di richiamo da parte dell’Ue. Entro il 22 ottobre l’Italia dovrà chiarire, all’esecutivo comunitario,  il piano di Bilancio che presenta “gravi inadempienze”.

Le osservazioni da parte della comunità europea sulla manovra “molto bella” sono finalmente arrivate. L’Italia rischia ora una procedura per violazione della regola del debito.

Nella lettera di richiamo si legge: “Con il debito pubblico dell’Italia a circa il 130% del Pil, la nostra valutazione preliminare indica anche che i piani dell’Italia non assicurerebbero il rispetto con il criterio di riduzione del debito concordato da tutti gli Stati membri“.

Già in passato l’Italia era stata considerata inadempiente da questo punto di vista, ma il rispetto degli obblighi di riduzione del deficit strutturale era stato considerato come “un fattore rilevante chiave” che aveva permesso di evitare la procedura. A causa delle ultime novità, però, tale decisione potrebbe essere rivista  alla luce della “deviazione significativa programmata” dal governo.

Conte risponde sostenendo che non è assolutamente vero  “che nella manovra ci sia la più grossa deviazione della storia“. Tria dopo aver ricevuto la lettera da Pierre Moscovici ha dichiarato in conferenza stampa:“Riteniamo di dover approfondire le nostre spiegazioni e le ragioni della nostra politica e di far conoscere meglio alla Commissione le riforme strutturali che porteremo avanti con la Legge bilancio e di poter avvicinare speriamo le nostre posizioni”. Il vicepremier Salvini invece replica:”Ci lascino lavorare senza rompere le scatole” , ed ancora “Oggi l’Europa ha mandato una letterina all’Italia: la manovra economica non va bene. Ogni voto orgoglioso e coraggioso di Trento e Bolzano alla Lega è un messaggio ai signori di Bruxelles, per dire: per l’Italia decidono gli italiani, non rompeteci le scatole, lasciateci lavorare. Altrimenti mi viene il dubbio che vogliano un’Italia serva, impaurita, disoccupata, arrabbiata, in ginocchio, per portarci via le uniche imprese sane“. La Commissione attende una risposta dal governo italiano entro Lunedì 22, per formulare una valutazione definitiva.

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