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Caso Siri, Di Maio vuole le dimissioni, Salvini: “Serve rinvio a giudizio”

Tra i due alleati mancano solo gli insulti. Diventa sempre più difficile la questione riguardante il sottosegretario leghista indagato per corruzione. Salvini: “Tappatevi la bocca, lavorate e smettetela di rompere le scatole“. Di Maio risponde: “Con la corruzione non ci si tappa la bocca, si parla e si chiede alle persone di mettersi in panchina“.

E Continua “Il Movimento 5 Stelle rimane un presidio di legalità”.

Il tema è semplice: questa persona poteva fare un passo indietro. Ora si faccia fare un passo indietro a questa persona prima del Cdm. Il M5S ha la maggioranza assoluta in Cdm“, ricorda. E chiede: “Ma perché dobbiamo arrivare a questo punto?“. Sul caso Siri “non mollo per coerenza, chi getta un’ombra su governo si deve mettere in panchina”. Con Salvini “lavoriamo bene quando lavoriamo su cose concrete” mentre “la tensione in questi giorni” è legata all’inchiesta sulla corruzione e al caso del sottosegretario leghista.

Salvini : “La mia parola è una sola questo governo va avanti cinque anni, ma le parole hanno un peso. A me dicono di tirare fuori le palle. Il ministro dell’Interno, però, riceve buste con proiettili per l’impegno contro la mafia con fatti“. E aggiunge “io dico a tutti a destra e a sinistra: un conto è il confronto, un conto il tiro al bersaglio. Tappatevi la bocca, lavorate e smettetela di rompere le scatole e di insultare e minacciare il prossimo, questo è l’ultimo avviso“.

 

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