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La Catalogna indipendente per un minuto: intrapresa poi la strada del dialogo

«Prendo atto dei risultati del referendum del 1 ottobre e assumo il mandato del popolo affinché la Catalogna si proclami uno Stato indipendente e repubblicano»: sono le parole del presidente catalano al Parlamento. Poi l’annuncio della sospensione della dichiarazione per avviare il dialogo. La rabbia degli indipendentisti: «Traditore» .

 

La Catalogna oggi si è dichiarata indipendente. Per un minuto.
Alle 19.41 il presidente Carles Puigdemont ha proclamato la Repubblica catalana. Alle 19.42 ha sospeso la secessione, per tentare «una tappa di dialogo» con Madrid. Dopo ore di trattative ad alta tensione con le varie componenti del fronte indipendentista, sommerso dagli appelli da tutto il mondo perché evitasse un gesto «irreparabile», il leader catalano alla fine ha optato per la «formula mista». Poco prima del suo discorso, che resterà negli annali della storia, Puidgemont ha ricevuto un appello dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che ha chiesto al leader catalano di evitare l’irreparabile. Probabilmente ha avuto effetto.

Puidgemont sceglie dunque la strada più difficile, quella del dialogo, augurandosi di poter trovare un compromesso con Madrid. Nel frattempo il presidente del governo Rajoy, aveva già preannunciato durissime misure in caso di dichiarazioni di indipendenza. In quel minuto di indipendenza Puigdemont ha rischiato grosso: oltre all’arresto per ribellione, avrebbe potuto perdere la carica in base a quanto prevede l’articolo 155 della Costituzione spagnola.

 

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