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Clinton vs Trump, la lotta all’Isis, il “no” della Raggi e la nuova Serie A di calcio. Ciao, ciao settembre!

Diaro di Bordo – 28 settembre 2016

Caro Diario,

dalla guerra al “Terrore” di cui non tutti sanno i particolari alle presidenziali americane, il tutto passando per lo storico “no olimpionico” di Virginia Raggi e per la nuova Serie A che ci scorre tra le mani.

Il resoconto settembrino di questo 2016 si è infiammato di argomentazioni critiche sul piano internazionale, storico e sportivo. Tantissime le parole dette che ricorderanno tra 20 anni come frasi che hanno fatto la storia, mai come dal 2014 ad oggi il mondo è ad un bivio storico.
151023112135-hillary-clinton-benghazi-hand-large-169Andando in ordine, anche di importanza, le presidenziali americane cominciano ad infiammarsi con i famosi dibattiti tra i candidati. Hilary Clinton, messa in croce nel momento in cui si era ammalata, sembra un prolungamento del corpus/mentis politico del Presidente uscente Barack Obama. E’ talmente tanto evidente che, oltre a far campagna elettorale per la Clinton, sia lui che la moglie addirittura la sostituiscono in alcune conferenze. Il personaggio più controverso, che si attacca a qualsiasi difficoltà dell’avversaria, è ovviamente Donald Trump. Non4 un genio della comunicazione, uno che bada più ai fatti e non si attira simpatie né europee né sudamericane. Rimarranno storiche le sue frasi nell’America della tolleranza spunta un barlume, che poi è divenuta una fiaccola, dell’antico protezionismo americano.
“Se l’Europa vuole usufruire dei nostri armamenti, degli scudi anti-missili e delle difese americane allora dovrà pagarcele”. Inutile sottolineare chi abbia pronunciato questa frase, così come è inutile sottolineare che se fosse lui Presidente degli Usa la guerra sarebbe già finita con un’invasione forzata che avrebbe garantito altri 20 anni di Terrorismo.

Il paese è in guerra. Il mondo è in guerra, come nello stato di natura di Hobbes. Tutti contro tutti, senza distinzione e contro ogni legge della storia internazionale.  Oggi, certo, c’è l’Europa e dell’altra parte un Isis, uno stato islamico che comincia a perdere colpi, ma che minaccia addirittura con armi chimiche tutto il mondo occidentale. Lo Stato siriano non ha intenzione di accettare un aiuto militare di terra e lo rifiutano anche tutti gli altri stati dell’islam moderato, ancora feriti dai ricordi dell’amministrazione Bush al quale si deve, probabilmente, tutta questa impresa bellica.
E’ stato il settembre dell’allerta bombe, con l’Europa sugli attenti perché è la più vicina al pericolo e la più invischiata nella terribile questione immigrazione. Non tutti i paesi dell’Europa hanno paura, ma soltanto quelli che si sono procurati nel tempo una fama imperialistica e che nel corso della storia hanno disastrato il mondo arabo: Francia e Inghilterra in sostanza.

olimpiadi-roma-paolo-berdini-virginia-raggi-770x540Saranno dichiarazioni storiche anche quelle di Virginia Raggi. La sindaco di Roma ha dato clamorosamente buca al presidente del Coni, Giovanni Malagò, nell’incontro decisivo per organizzare la candidatura romana ai giochi del 2024. Poco dopo, in conferenza stampa, la grillina ha detto “no” a Roma 2024. “Sarebbe da irresponsabili” ed ancora “sono Olimpiadi che portano solo debiti [..] ci si infiltra la mafia [..] siamo per lo sport ma non per queste Olimpiadi”. Una risposta che entra di tutto diritto negli annali della storia, in un momento non semplice per l’Italia e per il sistema economico europeo. Qui ognuno può farsi tranquillamente la sua idea, non c’è spiegazione che tenga.

E’ stato il mese della Champions League, della Juventus e del Napoli, della Roma in crisi e della mezza sorpresa Inter con un Milan semi-straordinario. Passi da gigante ne hanno fatti le milanesi, non partite bene ma con i nerazzurri capaci di battere i campioni d’Italia e con un Milan che, nonostante l’assenza di mercato, si è aurelio_de_laurentiis_a_pimposto su campi difficili dopo una falsa partenza.
Le “europee” Napoli e Juventus vanno avanti nel loro cammino: stasera tocca agli azzurri con un Sarri emozionato ma ieri la Juventus ha asfaltato la Dinamo Zagabria dopo il pari contro il Siviglia ed ha ora 4 punti. In tutto questo marasma si inserisce la Roma: capace di vincere 4-0 in casa contro il Crotone e farsi asfaltare 3-1 in casa del Torino. All’Olimpico di Torino i granata hanno spezzato Spalletti al quale giovedì tocca la risposta in Europa League, intanto il gallo gli è andato indigesto.
Poi ci sono Sassuolo, Torino, Fiorentina e Genoa. Mai altalenanti come in questo inizio, e le piccole non decollano: Crotone, Palermo, Atalanta, Udinese sono già a rischio con il Cagliari mezza sorpresa ed il Pescara che gioca un calcio quasi spettacolare ma raccoglie pochi punti. C’è ancora tempo, sono appena 6 giornatine.

 

Ed ora… aspettiamo l’arrivo di ottobre e vediamo cosa ci porterà.

Ciao, ciao settembre!

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania da maggio 2014.

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