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Coronavirus, #bearhunt: parte la caccia all’orso di peluche

Dalla Nuova Zelanda all’Australia, Regno Unito, Stati Uniti, orsetti spuntano da tutte le finestre per  per strappare un sorriso ai bimbi in quarantena.

Si tratta di un’iniziativa ispirata al magnifico albo illustrato di Michael Rosen, A caccia dell’orso (We’re Going on a Bear Hunt). Purtroppo, in questo momento, l’autore inglese è ricoverato in terapia intensiva perché affetto da covid-19. L’hashtag #bearhunt è un omaggio anche a lui, un augurio perché stia meglio.

L’ideatrice neozelandese Annelee Scott ha spiegato che l’idea nata per “intrattenere i piccoli”, sta tenendo occupati anche gli adulti che partecipano con piacere decorando le proprie di finestre. Orsacchiotti affacciati e  vestiti sempre in maniera diversa. E più la caccia è andata avanti, più è diventata complessa. I peluche si sono nascosti ogni giorno negli angoli più difficili da individuare, negli oblò dei soppalchi, nelle finestrelle dei giardini…

Ma anche chi non possiede orsi si sta organizzando. Alle finestre è apparso un numero imprecisato di squali gonfiabili e personaggi dei cartoni animati.

Una vera e propria ondata di tenerezza, bellissimi orsi di peluche condivisi sui social rappresentano un semplice gesto che infonde ottimismo.

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