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Coronavirus, oltre 450 mila contagiati in tutto il mondo

68752 casi negli Stati Uniti che superano i 1000 morti. 47610 casi in Spagna, 25233 in Francia.

Gli Stati Uniti sono diventati il primo Paese al mondo. 81.488, più di Cina e Italia, con 1.178 morti in tutto il Paese. Nonostante questo, il presidente Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti “devono tornare al lavoro” e questo processo deve “iniziare abbastanza presto“.

La Cina, che registra solo qualche decina di contagi di ritorno, per evitare nuovi casi dal 28 marzo chiude le frontiere agli stranieri sottoposti a visto, che rappresentano la stragrande maggioranza. Il Paese di Sanchez – che ha prorogato lo stato di emergenza fino all’11 aprile e dove anche la vicepremier Carmen Calvo è risultata positiva – ha superato il numero delle vittime in Cina: i morti sono più di 4mila, i contagi 10mila più di ieri e arrivano così a 56.188. La capitale è la più colpita.

In Germania sono saliti a 43mila i casi positivi, quasi 6mila nelle ultime 24 ore. Le vittime però sono 239, un numero che segnala un profondo divario con il tasso di mortalità di altri paesi come Italia e Spagna. Una differenza che per il virologo dello Charité (ospedale di Berlino) Christian Drosten si spiega con i 500mila tamponi che in media vengono fatti a settimana nel Paese.

Boom di casi anche nel Regno Unito, con i decessi che per la prima volta aumentano di oltre 100 in un giorno, portando il numero complessivo a 578. Il numero censito delle persone infettate è cresciuto fino a 11.658 nelle ultime 24 ore, secondo i dati aggiornati a oggi del ministero britannico della Sanità, con un picco di 2.129 in più rispetto a ieri.

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