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Ferzan Ozpetek, un turco napoletano

Dai pomeriggi di tè e biscotti a Massimo Troisi sul set di “Scusate il ritardo” ai 2 David di Donatello.

Ferzan Ozpetek, il 3 febbraio, ha compiuto 60 anni e – dal suo esordio nel 1996 con “Il bagno turco” fino a “Napoli velata”, uscito nel 2017 – ha collezionato numerosi premi grazie al suo cinema fatto di forti passioni, grandi sentimenti e tematiche sociali forti e sempre attuali.

“Il cinema fa parte della mia vita da quando avevo sette anni e vidi Cleopatra di Mankiewicz. Il cinema è per me un grande sfogo perché ho la possibilità di trasporre tutte le cose che vedo nella vita in un film”. Così Ferzan Ozpetek durante un’intervista.

Nato a Istanbul il 3 febbraio del 1959, a Roma da più di 40 anni, il regista è uno dei pochi artisti italiani a cui il Moma di New York abbia dedicato una retrospettiva. Un’enorme soddisfazione per una carriera iniziata con un piccolo ruolo sul set di “Scusate il ritardo” nel 1982, dove portava té e biscotti a Massimo Troisi tutti i pomeriggi. In seguito arrivano anche incarichi più importanti e Ozpetek lavora come assistente e aiuto regista con Maurizio Ponzi, Lamberto Bava, Ricky Tognazzi e Marco Risi. È stato proprio quest’ultimo ad offrirgli una possibilità “imperdibile” quando, nel 1997, lo aiuta a produrre “Il bagno turco”  che fu a tutti gli effetti il suo debutto cinematografico.

Nel 2001, con l’uscita di “Le fate ignoranti”, Ozpetek prende una nuova direzione e lascia la Turchia, spostando la storia in Italia, più precisamente nella Roma contemporanea.

La pellicola è considerata uno dei capolavori di Ozpetek, ed è stata premiata con il Nastro d’argento nel 2001 con riconoscimenti per il miglior produttore (Tilde Corsi), la miglior attrice (Margherita Buy) e il miglior attore protagonista (Stefano Accorsi).

Il 2003 è l’anno di un altro successo, La finestra di fronte, con Raoul Bova, Giovanna Mezzogiorno e Massimo Girotti ed è un vero e proprio trionfo. Il film vince 5 David di Donatello, 3 Nastri d’argento, 4 Ciak d’oro e 4 Globi d’oro.

Nel 2004 assolda Barbora Bobulova come protagonista di “Cuore sacro”, che le fa vincere il David di Donatello come Miglior attrice e il Nastro d’argento europea, anche se gli incassi sono decisamente inferiori alle aspettative.

Con “Saturno contro”, Ozpetek sembra riprendere la maniera tanto caratteristica delle sue pellicole.

Del 2009 Mine Vaganti, la storia di accettazione dell’omosessualità da parte di una famiglia patriarcale di Lecce fa breccia nel cuore del pubblico e della critica che premia Ozpetek con 8.3 milioni di euro e 2 David, 5 Nastri, 4 Globi d’oro e 4 Ciak d’oro. La città di Lecce gli conferisce addirittura la cittadinanza onoraria nel 2010.

A novembre 2013 pubblica il suo primo romanzo, “Rosso Istanbul”, opera autobiografica incentrata sul rapporto tra l’autore e la madre.

L’amore per il cibo, per la sua famiglia, per la sua patria e per l’Italia, hanno fatto di Ferzan Ozpetek un regista riconoscibile in ogni fotogramma. Le colonne sonore sapientemente studiate, le location suggestive e lo sguardo particolarmente profondo del regista sul mondo, inducono lo spettatore alla riflessione, quasi tenendolo per mano.

Ferzan torna alla regia nella primavera 2014 con “Allacciate le cinture”, opera corale in cui si mescolano dramma e commedia, troviamo Kasia Smutniak, Francesco Arca e Filippo Scicchitano.

Tre anni più tardi , esce nelle sale italiane e turche “Rosso Istanbul” film basato sul suo romanzo, girato a a Istanbul con attori turchi.

Sempre nel 2017 il suo ultimo film, dedicato alla città di Napoli, ai suoi misteri, ai suoi drammi e alla sua sensualità.  Un thriller con protagonisti Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi. Vincitore di due David di Donatello, per fotografia e scenografia, e un Nastro d’argento per la fotografia, fa guadagnare al regista anche la cittadinanza onoraria di Napoli. Anche questa volta la pellicola divide la critica, ma resta pur sempre la storia affascinante di una città la cui bellezza è nascosta sotto strati di veli proprio come la verità della vicenda.

Con soli 12 film è diventato uno dei registi più amati e premiati degli ultimi 20 anni.

Tanti auguri Ferzan!

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