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Gli oggetti in esposizione al FRAC si animano con la performance teatrale dei Sobremesa

Il Fondo Regionale di Arte Contemporanea di Baronissi (SA), nell’ambito della mostra Objets Rituels ospita il teatro dei Sobremesa

L’arte ha natura inquieta. Rifugge schemi e confini, mal sopporta reticoli e strutture fisse. Il teatro, soprattutto quando si fa ricerca e sperimentazione,  è una delle forma d’arte che maggiormente avverte questa necessità di evasione e di libertà dal prefissato, dallo schematico e dal previsto. La creazione teatrale tende spesso a violare quella quarta parete invisibile che lo separa dalla vita vera, dal mondo reale, ad invadere ambiti imprevisti, alla ricerca oltre che di ambiti inconsueti anche di una maggiore vicinanza fisica con lo spettatore, che l’attore traduce in una prossimità emotiva e mentale. La performance non è più un rapporto tra chi dispensa e chi fruisce ma uno scambio paritario di energie che arricchisce entrambi i lati dell’equazione.

Questo è quanto ci ha donato la compagnia Sobremesa, costituita da  Andrea Avagliano, Enrico Santoro e Francesco Casaburi in scena con Vito Palazzo curatore di musiche e suoni, Pio Manzo per l’allestimento scenico, Susy Autuori all’organizzazione e comunicazione affidata alla nostra amica Barbara Landi. Con una pièce dal titolo L’Oggetto Immaginifico dalle atmosfere rarefatte e oniriche tipiche del teatro dell’assurdo, l’ensamble teatrale ha arricchito con letture di brani di Brecht,  Slawomir Mrozek e John Fante ed improvvisazioni sapientemente costruite su robusti canovacci la mostra Objets Rituels organizzata  negli spazi del Fondo Regionale d’Arte Contemporanea realizzato all’interno del Convento Francescano  a Baronissi, piccolo comune ricco di bellezze e suggestioni del salernitano. La mostra, fonte d’ispirazione per il gruppo teatrale, raccoglie 85 oggetti investiti dello status di oggetti d’arte dagli interventi creativi operati sugli stessi da 64 artisti italiani. Gli oggetti, di natura eterogenea e sui quali l’artista ha opera con le tecniche più disparate, coprono un arco temporale di circa quattro decenni, a partire dagli anni ’70 del 1900. Nel corso della kermesse, oltre all’operazione teatrale dei sobremesa, dibattiti, presentazioni librarie ed incontri culturali si terranno fino alla chiusura della mostra, prorogata al 1° marzo rispetto alla data prevista del 23 febbraio.  A presto, un caro saluto dal vostro Marco Doviano

Foto a cura di Juna Lieto

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