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‘Il Povero Piero’ di Achille Campanile torna sul palco del Supercinema a Castellammare di Stabia

Dopo il ‘tutto esaurito‘ delle due serate di debutto del 9 e 10 di gennaio scorso, la Jukà eventi ripropone la pièce di Campanile sul palcoscenico stabiese del Supercinema il 14 febbraio prossimo.

 A grande richiesta del pubblico tornano, a distanza di poco più  di un mese dal lusinghiero successo del debutto, i 15 attori interpreti della pièce teatrale «Il povero Piero», tratto dall’omonimo romanzo di Achille Campanile. Capitano coraggioso di questa avventura è la regista Giulia Conte, che è anche fra gli interpreti nonché curatrice della rielaborazione del testo, testo che grazie al lavoro dell’autrice stabiese si arricchisce del lessico e delle sfumature tipiche della lingua e della cultura partenopee. Nell’approntare questo lavoro, Giulia Conte ha ripreso le note di regia di un passato allestimento della pièce realizzato del compianto regista teatrale Alfonso Guadagni, anch’egli stabiese.

Con mano sicura Conte guida la ciurma in acque che solo l’esperienza maturata in anni di militanza teatrale rendono apparentemente tranquille ma che in realtà nascondono numerose insidie dovute a scelte originali e audaci, rischiose ma francamente molto ben riuscite,  quale quella di inserire nel cast La Povero Piero Band, gruppo creato ad hoc e composto da sei valenti musicisti:
Nico Sommese, Gianfranco Campagnoli, Salvatore Torregrossa, Antonello Buonocore, Leonardo De Lorenzo e in ultimo ma non ultima Rosalba Alfano, voce del sestetto .

La band, interagendo con i vari protagonisti e divenendo essi stessi interpreti oltre che creatori dell’ambiente sonoro, contribuiscono alla realizzazione dei movimenti scenici costellati da momenti coreografici. Il tutto estremamente complesso ma reso fluido ed efficace dall’affiatamento impeccabile dell’intera compagine, come testimoniato dall’entusiasmo del pubblico che ha affollato il Supercinema nelle serate di inizio gennaio. A Salvatore Torregrossa, tra l’altro, anche l’onore e l’onore compositivo: sua la scrittura, per l’occasione, di musiche ed arrangiamenti originali.

Tornando al testo, ritroviamo in questo lavoro tutto il gusto  dello scrittore romano per i calembour e per l’assurdo e l’inconsueto che tanto l’avvicinano agli scritti di Ionesco e di Beckett. La vicenda ruota intorno alla morte del povero Piero: la scomparsa dell’uomo da vita ad una serie di esilaranti equivoci propri, come accennato in precedenza,  del teatro dell’assurdo, ma contaminati dalla comicità acida, ruvida, tagliente tipica di Achille Campanile, caratteristiche tutt’altro che comuni nell’ambito della letteratura del ‘900.

La scomparsa del povero Piero genera fraintendimenti a catena  e momenti kafkiani. Il tema della morte è di certo fra i più comuni nella letteratura di ogni tempo ma Campanile, grazie al suo stile e alle sue invenzioni, rende il tema da una prospettiva affatto diversa ed inusitata.

La morte è un accadimento prevedibile ed ineluttabile, caratteristiche queste che, per l’incommensurabile trauma costituito dall’irreversibile drammaticità del termine della vita fisica, l’uomo tende a rimuovere. Ecco quindi nascere una meraviglia, umanamente comprensibile ma razionalmente ingiustificabile,   per l’accadere dell’evento morte, meraviglia logica solo se fosse ipotizzabile che si possa non mai morire, evento finora mai verificato, almeno a quanto ad ognuno di noi è dato sapere.

Il povero Piero rappresenta dunque uno spunto di riflessione su questo tema così fondamentale per l’uomo, sviluppato con garbo e smitizzante umorismo:  ed è proprio l’umorismo, l’ironia ed il buon gusto con cui una materia tanto spinosa è trattata tanto dal testo di Campanile quanto dall’attenta e rispettosa rilettura fattane da Conte che rendono quest’edizione de ‘Il Povero Piero’ uno spettacolo adatto a tutti, allo spettatore casuale così come a quello più attento e smaliziato, ad un pubblico maturo così come ai più giovani. Potrete ascoltare la viva voce dei protagonisti della pièce nell’intervista fatta loro da Radio Amore alle ore 18.30 di oggi, 10 febbraio 2020, data di pubblicazione di quest’articolo.

Nel ricordarvi, quindi, il nuovo appuntamento al teatro Supercinema di Castellammare di Stabia con Il Povero Piero presentato dalla Jukà Eventi il giorno 14 febbraio 2020 alle ore 21 vi saluto con una delle mie citazioni preferite, tratta da L’Idiota di Dostoevskij: La bellezza salverà il mondo”. E la vera bellezza può venire solo dall’arte, aggiungo.

A presto
Marco Doviano

Le immagini  della locandina e dello spettacolo andato in scena il 9 e 10 gennaio sono state gentilmente fornite dalla signora Giulia Conte

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