AttualitàHOMEScienza

In Russia il lago più pericoloso del mondo

Nella Russia occidentale, nella regione di Cheljabinsk a sud dei Monti Urali, c’è un lago particolare dove è sconsigliato fare il bagno…

Come può un lago dalle acque fredde e cristalline diventare la zona più inquinata del pianeta? Il lago si chiama Karachay ed è contaminato dalle scorie di Mayak, un complesso nucleare di stoccaggio e trattamento dei rifiuti atomici attivo dal 1949.

L’affascinante lago Karachay, si è conquistato il triste primato da quando, nel 1990, si scoprì che tenere i piedi in ammollo nelle sue acque per circa un’ora, bastava ad assorbire una dose di radiazioni pari a 600 roentgen, sufficiente ad uccidere un essere umano.

Per anni i rifiuti radioattivi continuarono a essere sversati nelle acque del Karachaj. Si tratta di un invaso molto piccolo, di appena 0,13 chilometri quadrati, e in breve i sedimenti del suo fondo si trasformarono in uno strato di elementi altamente radioattivi spesso circa 3,4 metri. Alla fine degli Anni Sessanta, dopo un periodo di siccità, il vento ha trasportato le polveri radioattive e irradiato mezzo milione di persone. Per evitare una recidiva e impedire ai sedimenti di risalire, sono stati gettati 10.000 blocchi di calcestruzzo nel lago dal 1978 al 1986, creando una sorta di sarcofago.

In quanto deposito di scorie radioattive, il lago resterà contaminato per centinaia, forse migliaia di anni. Ma gli scienziati ritengono che sia più sicuro lasciare i rifiuti atomici qui, che non cercare di spostarli da qualche altra parte. Nonostante gli anni di monitoraggio richiesti, gli esperti dicono che il sito è sicuro: nemmeno un tornado potrebbe mettere a rischio il deposito nucleare.

Eppure, come rivela il giornale Ouest France, “dall’inizio dello stoccaggio delle scorie radioattive nel lago, il numero di casi di cancro che colpisce i lavoratori e i residenti della regione è aumentato del 21%. Le anomalie congenite sono aumentate del 25% e i casi di leucemia del 41%.”

 

Share This:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cultura a Colori