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La nascita del libro tascabile

L’antenato del libro tascabile è il cosiddetto “libro da bisaccia”, piccolo e spartano testo a contenuto prevalentemente devozionale, imitazione di poco conto dei ben più nobili e ingombranti codici antichi.
Il primo libro in versione economica, di buona fattura e a un prezzo abbordabile, uscì dalla tipografia del veneziano Aldo Manuzio che, nel 1501, pubblicò le Bucoliche di Virgilio in formato 32° (cioè alte 10 centimetri) e nel quale fu usato, per la prima volta, il carattere corsivo. Ma i veri tascabili debuttarono in Inghilterra, nel 1935, quando la casa editrice Penguin lanciò i paperbacks (libri piccoli e con la copertina flessibile). Nel nostro Paese uno dei primi editori a seguire questa moda, ottenendo un enorme successo, fu Rizzoli, che nel 1949 lanciò la collana Bur (Biblioteca Universale Rizzoli), che pubblicava i grandi classici.

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