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“La paranza dei bambini” conquista la Berlinale

Napoli sotto i riflettori alla 69esima Berlinale. Il capoluogo partenopeo, teatro dei crimini camorristici, è protagonista di “La Paranza dei bambini” di Claudio Giovannesi, orso d’argento di questa edizione. 

Si è tenuta sabato sera la cerimonia di premiazione della 69° edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino.

Ad assegnare i premi la giuria, presieduta da Juliette Binoche e composta dal critico americano Justin Chang, l’attrice tedesca Sandra Hüller, il regista cileno Sebastian Lelio, il curatore museale statunitense Rajendra Roy, l’attrice, regista e produttrice britannica Trudie Styler.

La cerimonia si è aperta con un lungo omaggio al direttore uscente Dieter Kosslick, dopo diciotto anni, questa era l’ultima edizione. Affabile come sempre il direttore ha abbracciato in platea il suo successore, l’italiano Carlo Chatrian, già alla guida del Festival di Locarno.

In questa edizione l’Italia è riuscita a distinguersi e a  conquistare il premio per la miglior sceneggiatura per il film La paranza dei bambini,  scritto da Roberto Saviano, Maurizio Brauccie Claudio Giovannesi, anche regista del film.

“Dedico questo premio alle ong che salvano le vite nel Mediterraneo“ ha dichiarato Roberto Saviano al ritiro del premio. “Scrivere questo film ha significato mostrare che la resistenza esiste, perché raccontare la verità oggi nel nostro paese oggi è una cosa molto complessa“.

 Maurizio Braucci ha aggiunto: “I ragazzi nel sud  Italia, come avete visto nel film hanno bisogno sostegno, più di quel che hanno ora e per questo è  importante l’amicizia dell’Italia con gli altri paesi“.

Claudio Giovannesi, ha dedicato il premio all’Italia con la speranza che l’arte, cultura e l’educazione siano ancora una priorità“.

L’Orso d’oro per il miglior film è andato a “Synonyms” del regista Nadav Lapid.

Opera semiautobiografica, racconta di un ragazzo israeliano che sceglie di scappare a Parigi per provare a dimenticare il passato e inventare una nuova identità, una prova molto difficile.

François Ozon, tra i più celebri registi francesi, si guadagna invece il Gran Premio della Giuria con il suo “By the Grace of God“.

Il film francese che racconta la storia vera del prete pedofilo che ha molestato più di 70 bambini tra gli anni ’70 e i ’90, dal punto di vista delle  vittime e le conseguenze che i suoi atti hanno provocato in loro.

Orso d’argento Alfred Bauer va a Systemsprenger di Nora Fingscheidt, mentre quello per la miglior regia l’ha conquistato Angela Schanelec per Ich war zuhause, aber.

Il premio per la miglior attrice a Yong Mei e al miglior attore a Wang Jingchun entrambi protagonisti del film So Long, My Son, epico dramma  del cinese Wang Xiaoshuai.

Rasmus Videbaek si porta a casa il premio per il miglior contributo artistico per la fotografia di Out Stealing Horses, mentre Talking About Trees è il miglior documentario.

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