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Lady Bird, un conflitto madre-figlia spietatissimo

L’esordio cinematografico di Greta Gerwig, commedia adolescenziale candidata a 5 premi Oscar.

“Anybody who talks about California hedonism has never spent a Christmas in Sacramento”. Questa citazione di Joan Didion è la frase d’apertura di Lady Bird, diretto da Greta Gerwig (quinta donna nella storia a essere nominata agli Oscar per la categoria migliore regia).

La storia è quella della stessa regista, Greta Gerwig, cresciuta a Sacramento nei primi anni Duemila tra sogni di grandezza, cultura, grandi città e indipendenza.

Christine ‘Lady Bird’ McPherson frequenta l’ultimo anno di liceo in un istituto cattolico e ha un unico obiettivo: riuscire ad andarsene dalla città natale. Marion (Laurie Metcalf) è la madre, rigida e severa ma innamorata di quella figlia che ha le ali della libertà, e che stima profondamente proprio per questo.

Il film è (quasi) tutto lì, nella potenza della relazione tra l’adolescente Christine, che vuole essere ostinatamente chiamata “Lady Bird”, e Marion, una relazione fatta di scontri duri, personalità forti e tanto amore.

Christine (Saoirse Ronan) è la classica adolescente irriverente, carina e vivace ma a scuola è tra gli ‘sfigati’. Ha un’amica del cuore bruttina e ancora più sfigata di lei, stringerà amicizia con la ragazza più popolare e ricca della scuola, per poi accorgersi di aver tradito tutto ciò che contava davvero. Riuscirà infine, con consapevolezza e maturità, ad apprezzare quello che ha.

Assistiamo alla crescita personale della protagonista fra tremende delusioni, primi amori, la religione, l’amicizia, la scelta del college e gli eterni contrasti con la figura materna. Riuscirà la nostra Lady Bird a capire come spiccare il volo?

Non è un caso che i picchi del film siano rappresentati dalle discussioni madre VS figlia, che la Gerwig mette in scena con dialoghi estremamente forti e realistici, che lasciano emergere tutta la rabbia interiore dei due personaggi.

Lady Bird è un’opera intima, e allo stesso tempo universale, che tratta con acume ma anche molta delicatezza il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, racconta la forza dei sogni e delle delusioni e l’importanza delle relazioni, con i luoghi, le persone e le cose che ci rendono quello che siamo. Vengono toccati argomenti che inevitabilmente riguardano tutti noi: l’andare via di casa, la nostalgia ancora tutta da sentire per la città in cui siamo nati e che abbiamo lasciato, il rimpianto di non aver espresso nei modi giusti quello che sentivamo ai nostri genitori.

Lady Bird è un coming of age che non può non piacere, un film apparentemente semplice e delicato che però svela tutte le sue potenzialità lasciando lo spettatore piacevolmente sorpreso e allo stesso tempo emozionato.

Semplicemente commovente la telefonata nel finale, sono più che sicura…anche voi dopo il film chiamerete la vostra mamma!

 

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