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L’Archivio di Stato di Palermo e il Mandato di Adelasia

L’Archivio di Palermo custodisce un importantissimo patrimonio documentale dallo straordinario valore. Carte topografiche, pergamene, manoscritti, stampe, atti notarili che raccontano la storia millenaria della città e della Sicilia intera, dal regno normanno ai giorni nostri.
Nello specifico l’Istituto conserva la documentazione superstite degli uffici centrali politici, amministrativi e giudiziari dell’antico Regno di Sicilia, sotto le dinastie normanna, sveva, angioina e aragonese, del Vice Regno spagnolo e della Luogotenenza del Regno di Napoli e, dopo l’unità, quella delle amministrazioni statali con sede a Palermo e provincia. Vi si conservano inoltre, gli archivi degli enti ecclesiastici e delle corporazioni religiose soppresse, i cui beni furono confiscati dallo Stato nel 1866, nonché quelli privati di famiglie, personali, di impresa, di istituzioni, che l’Archivio ha acquisito a vario titolo nel corso degli anni.

Due sono le sedi che ospitano l’Istituto, la sede principale si trova nell’ex convento dei Teatini, presso la Chiesa di Santa Maria della Catena, ubicato nella parte più estrema del Cassaro, tra corso Vittorio Emanuele e il porto della Cala. L’altra sede dell’Archivio si trova nell’ex convento di Santa Maria degli Angeli detto della “Gancia”. L’intero patrimonio documentale, che si snoda per circa 50 km lineari di scaffalature, è costituito da oltre 150 fondi.

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