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Libri: giovedì a Salerno si presenta “La giovinezza infinita” di Vincenzo Esposito

A cinquant’anni dai movimenti del ’68, un romanzo edito dalla Marlin ne rievoca le atmosfere.

È innegabile: a cinquant’anni di distanza il rivoluzionario ’68 resta nella storia, e forse anche nel mito. Lo si rivive nel romanzo “La giovinezza infinita”, di Vincenzo Esposito, recentemente pubblicato dalla Marlin, la casa editrice di Tommaso e Sante Avagliano.
Il libro sarà presentato giovedì 11 ottobre 2018 alle ore 18,00 a Salerno, presso la libreria Imagine’s Book. Insieme all’autore, interverranno lo scrittore Domenico Notari ed il docente universitario Vittorio Dini.
Dopo la tappa salernitana, seguiranno altre conferenze e firma copie in giro per l’Italia:
-Sabato 27/10/2018, ore 18,00 – Libreria LiberTa – Torre Annunziata (NA) / Il volume sarà presentato dal giornalista Andrea Palmieri.
-Venerdì 09/11/2018, ore 18 – Libreria Mondadori – piazza Vanvitelli – Napoli / Il volume sarà presentato dalla scrittrice e critica letteraria Antonella Cilento e dal docente universitario Gianfranco Borrelli (tra i protagonisti delle manifestazioni studentesche del 1968 a Napoli). Coordina Tjuna Notarbartolo (giornalista e scrittrice)
“La giovinezza infinita” è un romanzo breve diviso tra il presente e “l’ancor presente-passato”. Il protagonista Andrea, giovane universitario, si immerge nelle battaglie studentesche, diviso tra il concetto della non-violenza e quello marxiano della necessità della violenza per operare le grandi rivoluzioni sociali, tanto da subire una coltellata nella schiena da un fanatico giovane studente fascista. Il romanzo è ambientato tra Napoli e Torino.
La pugnalata è anche il simbolo del colpo morale che segna la sua coscienza civile posta davanti alle astrazioni sessantottine, così come Loukì, la deuteragonista femminile del romanzo, con la sua levità e con la sua grazia che sottende i forti richiami all’amore e alla sensualità, che incita all’azione politica e protegge nei momenti più drammatici degli scontri all’Università con i fascisti e con i professori arroganti, è il simbolo e l’essenza della giovinezza, evanescente e pur concreta, inafferrabile nel presente e fantasma nel “presente-passato, solo memoria di qualcosa che è stato, che poteva essere, e che, ora, vuole solo continuare ad essere una gioia interna per chi ha avuto l’occasione e il coraggio di essere giovane al momento della giovinezza.

 Comunicato Stampa

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