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Mafia, Silvio Berlusconi indagato per le stragi del 1993

L’ex premier Silvio Berlusconi è indagato a Firenze nell’ambito dell’inchiesta sulle stragi mafiose del 1993.

A Palermo i legali del leader di Forza Italia hanno depositato alla Corte d’assise d’Appello una certificazione da cui si apprende che l’ex cavaliere è indagato. Berlusconi dovrebbe deporre il prossimo 3 ottobre al processo d’appello sulla trattativa Stato-mafia ed evidentemente non è un caso che ieri i suoi legali hanno fatto sapere che non si presenterà per impegni istituzionali. Berlusconi a questo punto deporrà come teste indagato e quindi si potrà avvalere della facoltà di non rispondere. Per le stragi mafiose oggetto del processo s’è usata la locuzione bombe del 1992-1993, ad indicare un periodo caratterizzato da una serie di attentati da parte di Cosa Nostra realizzati in Italia durante quegli anni. Ciò che contraddistinse il periodo fu la natura particolarmente violenta delle azioni, per le quali furono utilizzate anche autobombe. Vennero attaccati membri delle forze di polizia, della magistratura (Falcone e Borsellino) e uomini politici (Salvo Lima), ma anche il patrimonio culturale e personalità non coinvolte direttamente nel contrasto all’organizzazione, come il giornalista Maurizio Costanzo, con l’obiettivo di indebolire, colpire e ricattare lo Stato ed influenzare il governo e la società civile, al fine di creare le condizioni per realizzare una trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra.

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