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Pensioni e sindacati, il no alla proposta di Gentiloni

Pensioni: la Cgil boccia la nuva proposta mentre la Cisl la definisce “positiva”.  Il fronte sindacale è spaccato e la soluzione di Gentiloni non basta a soddisfare gli standard richiesti dalle organizzazioni dei lavoratori. “Confermiamo un giudizio di grande insufficienza del testo che oggi il governo ha prodotto, coi suoi impegni rispetto alla legge di bilancio. La vertenza previdenziale è aperta e lo ribadiremo con grande forza e per sostenerla la Cgil indice per il 2 dicembre una prima mobilitazione”. Lo ha detto la segretaria Susanna Camusso che spiega- Si è trattato di un confronto che si è mosso dentro uno schema di risorse strette” e il governo “continua a muoversi per deroghe, attraverso piccoli interventi che rende incerto il sistema previdenziale”.

Insoddisfazione, insomma, per un documento considerato insufficiente. All’incontro il premier aveva proposto un pacchetto e chiedendo a Cgil, Cisl e Uil di aderire e garantendo il fatto che sarà introdotto subito in Parlamento, blindandolo di fatto rispetto alle mire di modifica dei partiti.

“Siamo convinti che nell’ambito di una Legge di Bilancio che già, pur con risorse limitate, viene incontro a numerose esigenze sociali e espresse dal mondo del lavoro, abbiamo messo insieme in queste tre settimane un pacchetto di misure molto rilevante e sostenibile. Più sostegno il pacchetto avrà dalle forze sindacali più sarà forte nel trovare spazio compiuto nella Legge di Bilancio”, aveva  detto Gentiloni, durante l’incontro con Cgil, Cisl e Uil.

La Proposta contiene agevolazioni per i lavori gravosi dall’aumento dei requisiti per la pensione previsti per tutti dal 2019.  Tra le categorie di lavori gravosi vengono considerati anche i lavoratori siderurgici “di prima fusione”, oltre quelli “di seconda fusione e del vetro addetti ai lavori ad alte temperature non già ricompresi tra gli usuranti”. Si prevede dunque la immediata esenzione dall’innalzamento previsto per il 2019 del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia e del requisito contributivo per la pensione anticipata per le 11 categorie già individuate ai fini dell’Ape sociale e 4 categorie aggiuntive: operai e braccianti agricoli, marittimi, addetti alla pesca, siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti ad alte temperature. Il testo precisa che l’esenzione è condizionata allo svolgimento di attività gravose da almeno 7 anni nei 10 precedenti il pensionamento, nonché, al fine degli effetti per il requisito anagrafico, al possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni. Inoltre si sancisce la partecipazione certa delle parti sociali alle Commissioni sulle aspettative di vita e sulla separazione assistenza-previdenza.

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