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Pet tracker vulnerabili, a rischio i nostri amici a quattro zampe

I ricercatori di Kaspersky Lab hanno scoperto vulnerabilità in una serie di pet tracker (dispositivi GPS per il tracciamento degli animali) di diversi brand. Cani e gatti potrebbero essere localizzati a fini di rapimento.

Le cyber-minacce non risparmiano nemmeno Fido e Micio. I collari hi-tech – quelli che contengono un localizzatore Gps per scongiurare di perdere cani e gatti – sono infatti vulnerabili ad attacchi hacker. A lanciare l’allarme sono gli esperti di Kaspersky Lab, secondo cui questi dispositivi, chiamati pet tracker, potrebbero consentire accessi non autorizzati alla rete e alle informazioni sensibili, portando a conseguenze spiacevoli come il furto o il rapimento dei nostri amati amici a quattro zampe.

I pet tracker sono utilizzati dai proprietari per salvaguardare la sicurezza dei nostri piccoli amici e per sapere dove sono quando non sono sotto stretta supervisione, sfruttando il principio delle coordinate GPS che vengono inviate alla app del proprietario con frequenza regolare. C’è la possibilità che qualcun altro intercetti quelle coordinate per sapere dove si trova il nostro animale domestico o per conoscere le nostre normali abitudini, come le passeggiate quotidiane e  organizzi il il rapimento del nostro amico  a quattro zampe.

Il dog-napping, spiegano gli esperti, è una minaccia non molto nota ma presente. Secondo i dati raccolti dall’Associazione italiana Difesa animali e ambiente (Aidaa), si contano 70 cani rapiti ogni giorno in Italia. Nel 2017 sarebbero stati 25mila i cani rubati. Meno di 20mila esemplari sarebbero poi stati ritrovati, mentre dei rimanenti si sono perse le tracce. Quello dei furti dei cani muove un giro d’affari che in Italia spazia ogni anno dai 5 ai 7 milioni di euro. Le motivazioni per il dog-napping possono essere molte: si va dal furto per allevamento alle battaglie tra cani e, non troppo diffuso ma comunque presente, il furto di un animale a scopo di estorsione. Il commercio in gatti e cani si aggira intorno a 1,3 miliardi di euro all’anno nell’Unione Europea e i “designer dog” (incroci derivati da cani di razza) rubati possono valere fino a 1.000 sterline se venduti online.

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