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Posillipo, dove cibo e panorama “vanno a nozze”

Ebbene sì: la collina più amata dai napoletani non è soltanto il quartiere più “in”  della città, ma proprio per il suo panorama invidiabile, può vantare molti fra i ristoranti più famosi e storici di Partenope.

Si può scegliere di cenare a due passi dal mare gustando la cucina di Giuseppone a Mare, un’istituzione dal 1889, oppure sperimentare gli innovativi abbinamenti dei panini gourmet del ben più giovane pub Blackwood. Oppure, se il programma è un’intima cenetta a due, Paradiso Blanco, sospeso fra cielo e mare, è quello che fa per voi. Mentre, se abitate in zona e non avete voglia di spostarvi, ma la dipendenza da sushi prende il sopravvento, potete testare Honzen in via Manzoni. Ma se invece avete voglia della cucina classica e buona come quella di casa, Tufò vi conquisterà con la sua pasta e patate con provola mantecata nella forma di Grana Padano.

Un pergolato di glicini e viti, Capri da un lato, il Vesuvio dall’altro e il mare in tavola. Rosiello è uno dei pezzi di storia di via Posillipo, in attività dal 1933 e sempre fedele alla tradizione. E’ il posto ideale in cui assaporare i piatti iconici della cucina partenopea, dai paccheri al ragù agli ziti con la genovese, dalle zucchine alla scapece alla parmigiana di melanzane e, ovviamente, il meglio del pescato del Golfo. Come ad esempio, la spigola di Marechiaro, da gustare al sale, all’acquapazza o al forno su foglie di limone, oppure, se siete amanti dei crudi, avrete solo l’imbarazzo della scelta tra taratufi della Gaiola e tartare di cernia, gamberoni o scampi. Immancabili, poi, i grandi classici: linguine con vongole veraci, spaghettoni con cozze e bottarga, tubettoni con coccio o ancora linguine con cannolicchi. Il menu segue la stagionalità dei prodotti, poiché verdure, ortaggi e frutti sono tutti a km 0 e provenienti dalla campagna sottostante, proprio come avveniva nel 1933.

I prezzi: 40-50 € a persona

Una delle specialità di Blackwood Petrarca, sede posillipina dello storico pub vomerese, sono i ruotini di patate chips – rigorosamente fresche – condite con ingredienti gustosissimi: chips con wrustel, salsiccia, porchetta e formaggio fuso, oppure chips con salsiccia e cheddar, o scamorza e salsiccia, o ancora con pesto e pecorino.

La scelta dei panini va da quelli gourmet a quelli più classici, come il Napulegno con salsiccia e friarielli, il Mulignanella  parmigiana di melanzane e provola di Agerola o l’Ariccioso, con porchetta di Ariccia, provola di Agerola e funghi champignon trifolati.

Tra quelli gourmet avrete l’imbarazzo della scelta tra il Virgilio, con hamburger di chianina, pomodori, lattuga e mozzarella; l’Abola, con hamburger, lollo, ananas grigliato, bacon croccante e salsa di guacamole; e il Taralluccio: speck Alto Adige, stracciata pugliese, melanzane grigliate e tarallo “’nzogna e pepe” sbriciolato.

Altra tappa storica del tour gastronomico posillipino, Al Poeta è un punto di riferimento della  gastronomia partenopea. Il menù, infatti, propone i piatti più tipici della cucina napoletana, dagli spaghetti con la colatura di alici alle linguine con le cozze, dai polpi alla Luciana alle alici fritte.

Per una cena in perfetto Neapolitan style, perciò, potrete iniziare proprio con un cuoppo di alici fritte, un souté di vongole veraci o una porzione di cozze al gratin, o se siete amanti delle crudité, con un gran misto di frutti di mare crudi e gamberi di Mazara. Per i primi, poi, la scelta si fa davvero difficile. Risotto alla pescatora, linguine all’astice, paccheri con tonno fresco, olive nere e capperi, oppure linguine con cannolicchi, disponibili secondo il pescato del giorno, ma se sarete fortunati a trovarli, approfittatene. Tra i secondi, se avete voglia di osare, potrete optare per un’insolita spigola fritta, oppure polpo alla brace con patate, o un trancio di ricciola all’acqua pazza.

I prezzi: 30-35 € a persona

Per i napoletani è qualcosa di più di un ristorante. Fondato nel 1889, praticamente sulla spiaggia di Riva Fiorita, Giuseppone a Mare rimase raggiungibile solo dal mare sino agli inizi del ‘900. Per oltre un secolo è stato luogo di incontri, di pranzi e cene memorabili, un posto dove volti noti del jet set napoletano e internazionale si sono dati appuntamento: Totò, Eduardo e tutti i big della cultura e dello spettacolo sono passati di qui.

La leggenda di Giuseppone a Mare, il pescatore che amava la cucina e che diede inizio alla tradizione, oggi si arricchisce proponendo anche la pizzeria, con specialità particolari ispirate, manco a dirlo, al mare. Immancabili, ovviamente, i classici della cucina di mare partenopea: dallo spaghettone alle vongole, alle linguine gamberi e scampi, agli gnocchetti ai frutti di mare. Dorata e fragrante, la frittura di paranza o di gamberi e calamari è sempre un must, mentre l’insalata di mare è una gioia prima per gli occhi che per il palato.

Ma se non amate i piatti di mare, niente paura: la pasta e patate con la provola, i fusilli avellinesi allo scarpariello e gli spaghettoni quadrati alla Nerano, non vi deluderanno assolutamente.

I prezzi: 30-40 € a persona

Solo 10 anni di attività alle spalle, e già un primato invidiabile: il riconoscimento di una stella Michelin, che ne ha fatto, nel 2008, il primo ristorante stellato a Napoli. Parliamo di Palazzo Petrucci, tempio dello chef  napoletano Lino Scarallo, che ha saputo rivisitare i piatti tradizionali partenopei con una verve innovativa straordinaria, regalando ai suoi ospiti un’esperienza culinaria fuori dal consueto. Fino al 2016, il ristorante ha avuto sede nell’omonimo palazzo di Piazza San Domenico Maggiore, in pieno Centro storico, per poi trasferirsi sulla spiaggia posillipina di Villa Donn’Anna, in uno scenario magico e spettacolare.

Fra gli antipasti, da non perdere la lasagnetta di mozzarella di bufala e gamberi crudi su salsa di fiori di zucca, mentre fra i primi sono assolutamente da assaggiare le linguine con anguilla affumicata, salsa di finocchi, liquirizia e arancia salata. E’ anche possibile optare per un menu degustazione da 5 portate, con o senza crudi o il menù da 7 portate “Lino fai tu”. Completa l’offerta una cantina con oltre 600 etichette.

Se siete dei lobster addicted e cercate un posto dove mangiare a Napoli un panino con lobster, Frisio fa al caso vostro. La scelta obbligata sarà fra il Lobster Roll Gold o Platinum, panino ripieno con metà polpa di astice, o con intera polpa, con crema di maionese allo yogurt e spezie, oppure lo Shrimp Roll, panino farcito con gamberoni saltati in padella,  insalata coleslaw – insalatina di origine anglosassone con cavolo e carote – e bacon croccante.

Se invece siete amanti della carne, niente paura. Da Frisio troverete il big burger da 350 grammi di Rubia Gallega – pregiata carne spagnola – oppure il burger Tortillas, panino con hamburger da 180 grammi di black angus australiano, tortillas di patate, scamorza e pomodoro. O ancora, Burger Cheddar con hamburger di Black Angus australiano, formaggio cheddar, bacon, insalata e pomodoro o un insolito Burger Ananas con hamburger da 180 grammi di Black Angus australiano, fettine di ananas grigliato, bacon, provolone, insalata e pomodoro.

Se invece cercate un’atmosfera magica e incantata, fatta di stuoini, luci soffuse, cuscini e pouf disseminati qua e là a due passi (letteralmente) dal mare, vi basterà andare a Riva Fiorita, una delle più incantevoli e suggestive baie di Posillipo, con il Vesuvio sullo sfondo e le barchette di pescatori che dondolano al ritmo del respiro del mare. Qui, nelle grotte del castello napoletano più caro agli spettatori di Rai Tre – è la location della famosissima soap “Un posto al sole” – si trova la Taverna Bar del Mare.

Punto di riferimento ormai consolidato per la movida partenopea, soprattutto quella amante dell’happy hour, del tramonto e della musica di tendenza, il Bar del Mare offre anche la possibilità di cenare, con piatti che strizzano l’occhio alla tradizione gastronomica napoletana. Paccheri con frutti di mare, ziti rigorosamente spezzati a mano con genovese, pasta mista con patate e provola affumicata, spaghetti con lupini. E per continuare grigliata mista di pesce – pesce spada, seppie e gamberoni – impepata di cozze, sautè vongole e lupini.

I prezzi: 40 € a persona

Cercate un posto dove mangiare un buon piatto di pasta, cucinato secondo la tradizione e buono come fatto in casa? Tufò fa al caso vostro. E a casa vi ci sentirete davvero.

Potrete mangiare gli ziti spezzati alla genovese direttamente dalla padella, con scarpetta obbligatoria, oppure assaggiare gli spaghetti aglio, olio e peperoncino, un grande classico che non passa mai di moda, al quale Tufò aggiunge un tocco di innovazione aggiungendovi una cascata di briciole di tarallo di Leopoldo.

Se poi un tocco di sugo rosso vi è indispensabile, allora gli scialatielli allo scarpariello – sugo di pomodorini freschi e tanto parmigiano – le linguine con olive e capperi o i bucatini col soffritto (interiora di manzo e maiale cotti in un sugo ristretto piccantissimo), sono proprio quello che fa per voi. Non dovrete, però, perdervi l’immancabile pasta e patate con provola affumicata, vera specialità della casa, mantecata nella forma di Grana Padano prima di essere servita. Ma accanto ai piatti tradizionali, non mancano le sperimentazioni con quel tocco gourmet che fa la differenza, come il risotto con pesto alla genovese in crosta di formaggio, il risotto con crema di zucca, speck di dell’Alto Adige croccante e provolone del monaco. Tra i secondi, potrete optare tra un filetto al pepe rosa e un’orata con crema di limone e patate, tra una tagliata di manzo e una frittura di gamberi e calamari.

Considerato che almeno una serata al sushi è entrata ormai a far parte della nostra routine, in questa lista non poteva mancare una tappa nipponica. Da poco più di due anni, al 126 di via Manzoni, Honzen è un punto di riferimento per i posillipini che hanno voglia di un buon sushi, ma non vogliono spostarsi in altre zone della città. Con Honzen riyori si indicava lo stile della cucina giapponese dei nobili, caratterizzata infatti da un modo molto particolare e curato nel presentare i piatti. Non a caso, quello che più vi stupirà delle portate di Honzen sarà la cura e l’attenzione ai colori e alle decorazioni con cui vengono impiattati nigiri, roll, tartare e gukan.

Se siete amanti e intenditori di gamberi, i nigiri di gamberi blu della Nuova Caledonia faranno sicuramente al caso vostro, così come i Toryufu rolls con gambero, asparagi e perlage di tartufo, oppure i Gamberi Toryufu gamberi in tempura serviti con tartare di salmone. Per i fan del salmone, invece, ci sarà solo l’imbarazzo della scelta tra i Rock ‘n rolls, rolls di salmone, tamago, riccio e ikura cotti in tempura, i Gunkan flambè, Tartare di salmone decorata con gamberi rossi, misticanza e perle di aceto balsamico oppure un classico salmone in salsa Teryiaky. Se avete voglia di qualcosa di insolito e particolare, allora dovete provare i Sorrento rolls con capesante e pomodori secchi, astice in tempura, Rolls Royce con granchio e gambero rosso.

La nostra lista si conclude con un ultimo abbraccio al golfo di Napoli dalla splendida terrazza panoramica del Paradiso Blanco, il ristorante dell’hotel Best Western Paradiso, un vero e proprio angolo di pace lontano dal caos del centro. Meta ambita per feste e ricevimenti, è il posto ideale anche per un’intima cenetta o una tavolata di amici: in pratica, ogni occasione è una buona scusa per testare la cucina del Paradiso Blanco, dove tradizione, materie prime locali e innovazione si mescolano perfettamente.

Se siete amanti delle tartare, non perdetevi quella di tonno con croccante di carciofo e misticanza, oppure la millefoglie di pomodoro e mozzarella con crudo di gamberi e pesto di basilico. Se invece preferite i sapori delicati della cottura alla griglia, la millefoglie di polpo arrosto con scarole ripassate con olive e capperi o le sfoglie di baccalà grigliato con friarielli piccanti non vi deluderanno.

Per la scelta dei primi, potrete scegliere tra un risotto con gamberi e pistilli di zafferano, vermicelli alla carbonara di baccalà su crema di piselli o gnocchi di patate con vongole su crema di zucchine al profumo di limone.

Anche i secondi accontentano tutti i gusti: si va dal Black Angus ai ferri con spinacino saltato al calamaro su crema di zucca e cicoria ripassata, dal cuore di manzo lardellato al timo su ristretto di Aglianico e cipollotti glassati al branzino in guazzetto di verdurine.

E una cena così, non può che finire con un dessert, tutti rigorosamente super tradizionali: babà con frutta, caprese con gelato alla vaniglia e zuccotto con salsa al limoncello.

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