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Riunione con Gentiloni: emergenza lavoro e querele bavaglio per giornalisti

I vertici di Federazione nazionale della Stampa italiana, Ordine dei giornalisti, Inpgi, Casagit e Fondo di previdenza complementare sono stati ricevuti questa mattina a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.

Presenti all’incontro anche il presidente e il segretario generale della Fnsi, Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, il presidente e il segretario del Cnog, Carlo Verna e Guido D’Ubaldo, la presidente dell’Inpgi Marina Macelloni, il presidente della Casagit Daniele Cerrato e il presidente del Fondo di previdenza complementare Enrico Castelli.

Svariati i problemi portati all’attenzione del capo del governo da parte dei rappresentanti dei giornalisti. Si è iniziato elencando quelli più urgenti e irrisolti, tra cui il dilagare del lavoro precario.

Infatti il tema del lavoro non è stato proprio toccato nei recenti decreti sull’editoria e non ci sono stati sviluppi che abbiamo spinto le imprese ad impegnarsi nella lotta al precariato. Si registra il preoccupante abuso del contratto di collaborazione coordinata e continuativa (Co.co.co) e la speranza degli enti della categoria è che la figura del Co.co.co, usata per smascherare il lavoro irregolare, possa essere superata per legge. Viene ritenuta una condizione umiliante per migliaia di giornalisti. Tra i temi principali si è parlato anche della mancata cancellazione del carcere per i cronisti e delle querele bavaglio, una delle forme di intimidazione più diffusa.

Il presidente Gentiloni ha riconosciuto la fondatezza delle questioni, con la promessa di verificare la possibilità di fornire delle risposte a breve. Per queste problematiche saranno valutate forme di intervento normativo da approvare prima dello scioglimento delle Camere. Nel frattempo le aziende editoriali, riconducibili alla parte pubblica, dovranno riconoscere il contratto nazionale di lavoro giornalistico anche ai giornalisti impiegati a tempo determinato o con rapporto di collaborazione.

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