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Save the Children sotto attacco in Afghanistan

Attacco terroristico alla sede di Save the Children di Jalalabad City, Afghanistan. Sale a due morti e 14 feriti il bilancio delle vittime. Escluso il coinvolgimento dei talebani afghani, probabile una rivendicazione dell’Isis.

E’ salito a due morti (un soldato ed un civile) e 14 feriti il bilancio dell’attacco di un commando armato in corso ormai da oltre quattro ore contro la sede di Jalalabad City (Afghanistan orientale) della ong Save The Children. Lo riferisce l’agenzia di stampa Pajhwok. La tensione intorno all’edificio è ancora alta e le truppe speciali afghane avanzano con prudenza contro i militanti – uno o due ancora trincerati nei piani alti dell’edificio – che hanno in ostaggio un numero imprecisato di persone, personale dell’organizzazione internazionale.

Secondo una fonte ufficiale un kamikaze si è fatto esplodere all’ingresso dell’edificio che ospita l’organizzazione, permettendo al commando di penetrare all’interno. Tre membri del commando sono stati uccisi.

Dalla sede della ong si leva una densa colonna di fumo che lascia presagire un incendio in corso. A distanza dal luogo dell’attacco stazionano ambulanze e automezzi dei vigili del fuoco, nonché decine di parenti e amici delle persone che erano al lavoro. L’ambasciatore britannico a Kabul, Nicholas Kay, ha definito l’assalto armato “un crimine contro l’umanità”.

Save The Children, ‘devastati da attacco’ – L’organizzazione internazionale Save The Children ha dichiarato oggi di essere “devastata dalla notizia dell’attacco oggi del nostro ufficio di Jalalabad in Afghanistan”. In un breve tweet, l’ong aggiunge che “la nostra principale preoccupazione riguarda l’incolumità e la sicurezza del nostro staff”. “Stiamo aspettando altre informazioni dal nostro team – si dice infine – e quindi non possiamo allo stato delle cose fare altri commenti”.
I talebani afghani hanno sostenuto oggi di non avere alcuna responsabilità nell’attacco armato alla sede della ong Save The Children di Jalalabad City, nella provincia di Nangarhar. Al riguardo il portavoce Zabihullah Mujahid ha indicato via Twitter: “Attacco odierno nella città di Jalalabad: nulla a che vedere con i mujaheddin dell’Emirato islamico”. Questa smentita, che esclude quindi anche la Rete Haqqani collegata con i talebani, lascia pensare ad una azione dell’Isis.

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