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Studenti fuorisede, ecco quanto costa andare a votare

Il prossimo 4 marzo, il nostro paese è chiamato al voto – forse – più importante degli ultimi quindici anni. Alle prossime elezioni, tuttavia, ci sono circa 400mila studenti fuorisede registrati in Italia e che saranno obbligati a una toccata e fuga nel comune di residenza per esercitare il proprio diritto, visto che non è prevista alcuna possibilità di voto a distanza né per gli universitari né per gli ulteriori 1,5 milioni di pendolari.

Trenitalia, Italo, Alitalia e Flixbus hanno proposto sconti e voucher, ma non tutti ne sono consapevoli dell’esistenza.

Spostarsi da Bologna a Bari, da Milano a Napoli o da Roma a Palermo, per un universitario con lo sconto incluso, puo’ costare una cifra che varia dai 75 ai 110 euro.
Se spostarsi nei nostri primi due esempi (Bologna-Bari o Milano-Napoli) è abbastanza semplice ma comunque costoso, un capitolo a parte merita la terza menzione, quel Roma-Palermo, non effettuabile tramite rotaie. Un volo, per un universitario fuorisede, può costare circa 300 per pochi giorni e in orari complessi.

Discorso a parte merita, per esempio, Flixbus. Il vettore bus, in questo caso, propone dei voucher per chi torna a casa e si dirige alle urne, presentando una richiesta e una fotografia che accerti la presenza alle urne dello stesso interessato, che poi deve aspettare un paio di mesi prima di ricevere l’indennizzo.

Se queste soluzioni sono mosse per cercare di diminuire l’assenteismo alle urne, per moltissimi giovani sarà comunque dura tornare a casa per dirigersi alle urne. I costi sono sempre molto elevati e le agevolazioni non sono molte.

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