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Usa, arriva la svolta protezionista di Trump: Europa nel mirino

Dazi sui prodotti importati dal vecchio continente. La politica economica di Donald Trump, ad un anno dal voto per la rielezione, si inasprisce. Non più soltanto la Cina nel mirino e Bruxelles minaccia contro-dazi.

Un po’ lo si aspettava, perché in fondo è sempre stato un cavallo di battaglia dell’attuale Presidente degli Stati Uniti d’America. La Guerra dei Dazi torna attuale e va forte tra la minaccia e la contro-minaccia: Dazio e contro-Dazio, e l’Ue non resta a guardare.

Cosa c’è dietro la guerra dei dazi all’Europa

Sembra fin troppo evidente che Donald Trump sia entrato in campagna elettorale. Proprio noi italiani, che viviamo la perenne campagna elettorale della destra, dovremmo accorgercene più di tutti. Per completare il ragionamento basta informarsi sulla data: 3 novembre 2020, è il giorno designato per votare il nuovo Presidente degli States. Appena un anno quindi.

Leggendo, quindi, le dichiarazioni di Trump sembra evidente a quale gioco si stia giocando. Il Presidente rispolvera i cavalli di battaglia: immigrazione e dazi per le importazioni.

Un copione già letto e necessario a causa dell’Ucraina Gate che sta rischiando di trascinarlo nell’impeachment. La battaglia per la rielezione è cominciata ed esattamente come poco dopo la prima elezione Trump punta il dito contro l’Ue. Qualche anno fa la questione riguardava gli armamenti forniti all’Europa, poi la questione riguardò l’acciaio ed ora si parla di prodotti alimentari (tra cui il nostro parmigiano). Una mossa che sarebbe davvero un duro colpo per le nostre aziende.

Bruxelles non resta alla finestra ed annuncia i contro-Dazi

E’ notizia di qualche giorno fa che l’Europa non resterà a guardare. Sono infatti moltissime le aziende americane che operano in Europa, proprio con lavoratori venuti da oltreoceano. Da Bruxelles arriva la minaccia di imporre Dazi alle imprese americane iniziando quindi un gioco al massacro che ne decimerà la presenza sui nostri territori.

Un gioco pericoloso che non conviene, ma bisogna ricordare la regola della campagna elettorale: tutto ciò che viene detto non vale oppure, una volta ottenuto il risultato alle urne, si trasforma in qualcos’altro. Per informazioni dettagliate rivolgersi a Matteo Salvini.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania da maggio 2014.

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