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Usa, riprendono le esecuzioni capitali dopo 17 anni

La decisione è giunta poche ore dopo che un giudice distrettuale aveva bloccato e rinviato l’esecuzione, in una prigione federale dell’Indiana.

La Corte suprema degli Stati Uniti ha dato il via libera alle esecuzioni dei detenuti rinchiusi nelle carceri federali, cancellando lo stop imposto poche ore prima da un giudice di grado inferiore. I giudici hanno votato per consentire l’uccisione di Daniel Lewis Lee, condannato rinchiuso nel braccio della morte a Terre Haute, in Indiana, ritenuto colpevole di avere ucciso un commerciante di armi, la moglie e la figlia di otto anni nel 1996 in Arkansas. Sarà la prima esecuzione a livello federale dal 2003.

Lo scorso anno, a seguito dell’adozione di un nuovo protocollo in materia, l’amministrazione del presidente Donald Trump aveva annunciato il ripristino delle esecuzioni federali dopo un’interruzione di 16 anni mediante l’uso di iniezioni letali di pentobarbital, un barbiturico ad azione rapida già utilizzato in Oklahoma.

L’iniezione letale con il potente sedativo pentobarbital di Daniel Lewis Lee era prevista per lunedì, ma un tribunale l’ha sospesa dopo che la famiglia delle vittime aveva sottolineato che sarebbe stata a rischio di contagio di Covid-19 se avesse viaggiato e assistito all’uccisione di Lee.

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