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Vignati: “Bisogna aiutare i bambini e regalare loro un sorriso”

Di storie belle ne è pieno il mondo. Di storie di attaccamento alla città, all’amore e all’aiuto per i più deboli anche. Questi sono i cardini della vita di Massimo Vignati, figlio di Saverio ex custode dello stadio San Paolo.

“La passione per il Napoli è una cosa nata dentro di me dall’infanzia ed oggi che ho 43 anni e sono papà di due splendidi ragazzi ne ho la prova. Sono padre di Saverio, 15 anni, che si chiama come mio padre e Diego, 10 anni, chiamato cosi proprio in onore di Maradona, lascio immaginare”.
Buona famiglia, ricca di valori, e con un passato da far invidia ad ogni supporter azzurro “Ho avuto la fortuna che papà per trent’anni è stato il custode dello stadio San Paolo. La mia mamma, invece, è stata la cuoca e governante della famiglia Maradona, l’unica nei sette anni al Napoli, mentre mia sorella è stata la babysitter di Dalma e Giannina. Per noi Maradona è come un fratello, noi amiamo l’uomo prima che il personaggio e questa è la differenza con le altre persone, per noi è uno di famiglia, per mia madre è un figlio”.

Come detto, grandi valori e molto impegno nel sociale, soprattutto nell’aiutare chi è in difficoltà, purtroppo, ogni giorno “Dopo la scomparsa di mio padre è nato questo club associazione il cui nome è ‘Club Napoli Saverio Vignati, la storia continua’, ogni domenica viene esposto uno striscione nei Distinti dello stadio San Paolo, la storia continua perché è un continuo di una bella storia che porto avanti insieme ai miei figlio che continueranno poi in futuro. La mia è una associazione che fa molta beneficenza a molti bambini di case famiglia, ci sono idee  per bambini della Polonia visto che ho in essere un progetto insieme al Consolato polacco, ma soprattutto è nato dieci anni fa ‘Goccia d’azzurro’ un progetto che ho messo in piedi insieme ai professori dell’Ospedale Pausilipon di Napoli dove porto persone a donare sangue e poi con diverse esposizioni aiuto a comprare macchinari che l’ospedale non può permettersi e cerchiamo di dare un sorriso a questi bambini che un domani saranno tifosi del Napoli”.

Una storia, quindi, fatta di valori e sani principi, insegnati da una famiglia importante “Con la semplicità e con l’umiltà si fanno grandi cose e questo lo devo ai miei genitori, aiuto le persone in difficoltà e questa è una cosa che mi hanno insegnato loro, aiutare i più deboli e provare a regalare loro un sorriso”.

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