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“Vissi d’Arte”, al Nuovo Teatro Sancarluccio “Caravaggio: la passione”

C.S.

Oggi alle 21 andrà in scena al Nuovo teatro San Carluccio di Napoli “Caravaggio: la passione”, un’opera che rientra nella serie di appuntamenti di “Vissi d’Arte”.

Note di regia  ispirate a biografie varie e saggi sulla vita e sullo stile pittorico del Caravaggio
Michelangelo Merisi detto il Caravaggio fu il genio indiscusso della pittura tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600. Colui che rivoluzionò l’accademismo nella pittura, con i suoi scenari di fortissimo impatto plastico, quasi teatrali, grazie anche alla sua tecnica di rappresentazione con forti contrasti di luci e ombre.
 Il tema interessante è invece  il movimento che anima la sua religiosità. La cosa importante è come e perché questo sentimento si combini indissolubilmente con la struttura compositiva dei quadri, con la presenza della luce chiaroscurale, con l’uso degli strumenti ottici, con il ricorrere ad amici e persone del popolo come attori delle sue scene e alla fine come tutto si incorpori in una nuova visione del mondo, in una estetica, che apre uno sguardo nuovo sulla realtà.
La rivoluzione di Caravaggio sta nel naturalismo della sua opera, espresso nei soggetti dei suoi dipinti e nelle atmosfere in cui la plasticità delle figure viene evidenziata dalla particolare illuminazione che teatralmente sottolinea i volumi dei corpi che escono improvvisamente dal buio della scena.
“Caravaggio : La passione” rappresenta un nuovo strumento che permette  di apprezzare alcune delle opere del Genio mediante  l’accostamento di danza, musica, teatro e pittura. Diversi  mondi artistici che si incontrano e che permettono di apprezzare sfumature ed emozioni che spesso con il solo ausilio dello sguardo non si ha l’opportunità di cogliere.
Questo spettacolo, attraverso un’ interpretazione assolutamente personale del regista e degli interpreti in scena,  vuole essere non un’ esaltazione di Caravaggio – genio, bensì un tentativo di approccio  al Caravaggio -uomo e a quel suo “ Maledettismo” che ne ha rivelato su tela, la grandezza artistica. Maledettismo verso se stesso e verso quelle prostitute che spesso furono le Muse di alcune sue celeberrime opere.
Teatro, Musica, Danza e Pittura nel tentativo di carpire l’anima tormentata, il lampo improvviso della fede di Caravaggio, colui che non ha mai creduto ad altro se non a quello che si vede. Perché soltanto ciò che è reale è razionale ed anche per Caravaggio, Dio resta inspiegabile.
In questo estremo margine di dubbio c’è la grandezza di Caravaggio, nella forza di ciò che non si può spiegare (Manfredi Gelmetti)

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