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Accadde oggi, si sospendono in Italia le pubblicazioni del quotidiano “La Voce”, fondato e diretto da Indro Montanelli, nel 1995

“La Voce” durò poco più di un anno avendo aperto i battenti il 22 marzo 1994 per poi chiuderli il 12 aprile 1995.
La Voce nacque come “public company”, come società ad azionariato diffuso di cui nessuno possedeva il controllo; ed ebbe all’inizio un successo clamoroso. Il primo numero vendette 500 mila copie. Si continuò a ristampare e a brindare fino a notte fonda. Qualcuno disse che avevano messo la minigonna a Montanelli, e c’era del vero: il vicedirettore Vittorio Corona si era inventato un progetto grafico assolutamente innovativo, fino alla provocazione, con la prima pagina dominata da un grande fotomontaggio che prima venne attaccato, e però poi copiato da tanti. Forse nemmeno Montanelli si aspettava un giornale così lontano dal precedente, e da tutti gli altri, ma indossò volentieri la minigonna. Non mancarono i contrasti, né la fronda di chi riteneva la linea troppo radicale, ma Montanelli rimase il più giovane e il più felice di tutti. Dopo essersi beccato per vent’anni del fascista, adesso si beccava del comunista e il suo indomabile ribellismo di “anarchico borghese” andava finalmente in pari. Non poteva durare, e infatti non durò. Lentamente i vecchi lettori di tradizionale osservanza abbandonarono la Voce, non sostituiti a sufficienza dai lettori giovane ed entusiasti.

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