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Brasile: braccialetto elettronico per Battisti

Lo ha imposto la corte brasiliana, nell’ambito del procedimento che lo vede accusato di evasione fiscale.

Battisti è stato condannato in Italia per quattro omicidi commessi negli anni di piombo, una vicenda che si trascina da decenni. La prima richiesta di estradizione nei suoi confronti risale al 1991 quando fu arrestato in Francia. Dopo il carcere divenne latitante e scrittore, riuscendo più volte ad evitare l’estradizione. Stessa storia in Brasile, dove Battisti fu arrestato il 18 marzo 2007. Ma il riconoscimento dello status di rifugiato che gli riconobbe il presidente Lula gli permise di restare nel paese. Nel 2015, Battisti si è sposato con una brasiliana da cui ha avuto un figlio.

Nelle ultime settimane il caso è tornato alla ribalta con l’arrivo del nuovo capo di Stato brasiliano, Michel Temer, che gli ha revocato lo status di rifugiato politico. A inizio ottobre l’ex membro dei Proletari armati per il comunismo è stato arrestato mentre, secondo quanto ricostruito, stava tentando di fuggire in Bolivia, e gli è stato contestato il tentativo di esportare illegalmente denaro all’estero.

L’Italia intanto, attraverso il ministro della Giustizia Andrea Orlando, ha dato mandato al legale brasiliano Nabor Bulhoes di difendere gli interessi della Repubblica italiana nel procedimento di estradizione a carico di Battisti.

Il processo si trova però in una fase di stallo, dopo che lo scorso 24 ottobre la Corte suprema brasiliana che avrebbe dovuto pronunciarsi sulla richiesta di ‘habeas corpus’ presentata dai legali dell’ex terrorista per scongiurare l’estradizione in Italia ha rinviato la decisione per un difetto di procedura all’ultimo minuto. E non ha ancora stabilito la data per una nuova udienza.

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