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Decreto coronavirus, tutte le misure del governo

Il governo ha emanato un nuovo decreto per contrastare la diffusione del coronavirus nel Paese.

Il primo livello, per il quale sono previste le restrizioni più forti, riguarda i comuni “focolaio” della Lombardia (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini) e del Veneto (il solo paese di Vo’ Euganeo). Per loro, vengono confermati il divieto di ingresso e di uscita dal territorio comunale e la sospensione di ogni attività aperta al pubblico, oltre alla chiusura delle scuole e alla sospensione delle gite. Ancora, resterà la chiusura dei musei e degli altri istituti culturali, così come la sospensione delle procedure concorsuali e dell’attività dei pubblici uffici, fatta eccezione per chi fornisce servizi essenziali. Poi, la chiusura di tutte le attività commerciali, sempre escluse quelle di pubblica utilità, e la sospensione dei servizi di trasporto.

Il secondo livello, quello della cosiddetta zona gialla, riguarda le province di Bergamo, Lodi, Piacenza, Cremona, Pesaro, Urbino, Savona e, per alcune misure, le intere regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. In questi territori viene ribadita la sospensione, a partire dal 2 marzo, degli eventi sportivi, comprese le trasferte dei tifosi, consentendo però lo svolgimento delle competizioni a porte chiuse. Decisione che rimane subordinata al coordinamento tra i rappresentanti di Lega, Coni e ministero dello Sport. Le scuole di ogni ordine e grado, anche nella zona gialla, resteranno chiuse e i concorsi pubblici sospesi. Posticipato, quindi, il rientro nelle classi inizialmente previsto mercoledì. Verrà limitato l’accesso dei visitatori alle strutture ospedaliere e di degenza.

Il terzo livello, che comprende tutto il territorio nazionale, conferma la sospensione delle gite scolastiche fino al 15 marzo e prevede l’agevolazione di forme di telelavoro. Prevista, poi, la dotazione obbligatoria per tutti gli uffici della pubblica amministrazione di disinfettanti per le mani. Sarà poi compito dei sindaci promuovere informazioni su una corretta prevenzione, mentre le aziende di trasporto pubblico dovranno pianificare interventi straordinari per la sanificazione. Rimarranno infine aperti i concorsi, anche se dovranno essere adottate misure per ridurre i contatti tra i candidati. E a chi sia tornato dalla Cina, a partire dal 14 febbraio, o a chi abbia toccato i luoghi della zona rossa in Lombardia e Veneto, si impone l’obbligo di comunicarlo alla propria Asl. Le disposizioni resteranno valide fino a domenica 8 marzo.

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