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Di Battista: non getta la spugna, era troppo ingombrante

Alessandro Di Battista era troppo ingombrante, toglieva luce al candidato premier Luigi Di Maio. Una favola scritta e targata Beppe Grillo, che vuole presentare alle elezioni politiche una formazione coesa.

Il Movimento 5 Stelle ha imparato dagli errori della sinistra, ma anche da quelli della destra. L’analisi sui vecchi partiti li ha portati a dover scegliere: di candidato premier ce ne può essere soltanto uno. Detto fatto, ecco spuntare Luigi Di Maio. Il pasticcio è, però, dietro l’angolo. Nemmeno passano 24 ore che già sono in molti, nel popolo grillino, a far proprio l’assunto: “Di Battista era più leader”.

Una contestazione piccola, non particolarmente fomentata. La scelta è stata imposta dall’alto con delle finte primarie: candidati fittizi, non Alessandro Di Battista.

E’ un eroe del popolo pentastellato che ha deciso di tirarsi indietro per il bene comune. La sua figura era troppo ingombrante, due personalità così forti raccolgono consensi anche tacendo. Così il compromesso è stato semplice: uno vada in viaggio per la poltrona da presidente del consiglio, l’altro vada in viaggio per il mondo. Disastro evitato, almeno per adesso. I 5 stelle vogliono catalizzare tutta la propria potenza, potrebbero anche riuscire a fare qualche miracolo, ma sicuramente alle elezioni saranno uniti a loro stessi.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania da maggio 2014. Caporedattore.

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