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Fertilità: lo stress del padre è nemico dello sviluppo cerebrale della prole

Uno studio presentato al congresso annuale dell’American Association for the Advancement of Science (AAAS) tenutosi in Texas ha dimostrato come lo stress vissuto dal padre può influenzare lo sviluppo cerebrale dei figli.

Lo stress modifica la funzionalità del ‘serbatoio’ in cui matura il liquido seminale maschile: è la scoperta affermata da uno studio presentato ad Austin, in Texas che fornisce una migliore comprensione del ruolo che i papà svolgono nello sviluppo del cervello della prole.
In precedenza, ricercatori dell’Università del Maryland School of Medicine guidati dal neuroscienziato Tracy Bale, avevano scoperto che i topi maschi adulti che vivevano periodi cronici di lieve stress avevano una prole predisposta a disturbi come depressione. Hanno infatti visto che il liquido seminale del padre mostrava cambiamenti nel materiale genetico noto come microRNA, importante perché svolge un ruolo chiave nel regolamentare l’espressione dei geni. Nel nuovo studio, condotto su topi, Bale e i suoi colleghi hanno svelato nuovi dettagli su questi cambiamenti di microRNA nella riproduzione, puntando la loro attenzione sull’epididimo, organo dell’apparato genitale maschile contenuto nello scroto in cui maturano gli spermatozoi.
L’epididimo infatti rilascia minuscole vescicole piene di microRNA che può fondersi con lo sperma e influenzare carico genetico che verrà ‘consegnato’ all’ovulo da fecondare. Ad essere suscettibile a condizionamenti ambientali è proprio la funzionalità dell’epididimo che, a seguito dello stress vissuto dal papà, può alterare il contenuto di queste vescicole, provocando un impatto significativo sulla salute della prole futura.

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