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Chi festeggia Sant’Antuono l’anno nuovo passa buono

A gennaio una delle tradizioni più antiche e radicate in Campania è il falò di Sant’Antonio, patrono del bestiame e protettore degli esseri umani dalla peste. Pur declinato in eventi diversi nelle quattro province campane, il falò trae origine dalla memoria della civiltà contadina di questi luoghi e dagli eventi che l’hanno segnata nei secoli scorsi. L’elemento cardine di tutti è il fuoco che talvolta esorcizza ,talvolta purifica.

Fino ad oggi a Macerata, in provincia di Caserta, sarà ancora possibile prender parte alla festa di Sant’Antuono. Nella bassa valle del Volturno sacro e profano si fondono nella tradizionale festa del XIII secolo che ha portato oggi il comune casertano a ricevere ampi riconoscimenti nello scenario nazionale e internazionale. Pare che la festa sia nata come rituale per scacciare il male, i contadini percuotevano botti, tini e falci nel tentativo di scacciare gli spiriti maligni dalle loro cantine, con un rituale che, ripetuto all’aperto, rappresentava un aiuto propiziatorio per un buon raccolto. La tradizione sarebbe confluita nella festa religiosa in onore del Santo. Quest’anno millecinquecento bottari divisi in trenta battuglie prenderanno parte alla storica parata. Immancabili oltre ai carri saranno i giochi tradizionali e i fuochi pirotecnici.

ata per propiziare la generosità del nuovo anno ma è anche in onore del santo, nel suggestivo porticciolo di Pastena, frazione di Salerno. All’accensione dei fuochi si accompagneranno tammorre e pizziche, che provengono anch’esse dalla tradizione contadina. In programma anche la musica dei migliori sound system salernitani.

Ma Sant’Antonio viene celebrato anche a Cicciano, in provincia di Napoli. Qui la cittadina napoletana sarà animata dalla festa dedicata al Santo anacoreta. Alle celebrazioni religiose si alterneranno le tammurriate e i falò che simboleggiano la volontà di abbandonare tutto ciò che appartiene ai mesi passati e di rinnovarsi a partire dal primo mese del nuovo anno.

Spostandoci, invece, ad Avellino, precisamente a Montoro, oggi sarà possibile trascorrere la notte delle Campanelle. Nella cittadina avellinese musica, buon cibo e fuochi  si associano per riscaldare i corpi e liberare le anime. Qui innovazione e tradizione si fondono e diventano le chiavi di lettura della festa in onore del santo patrono della comunità.  Alla storica accensione del falò, quest’anno il 17 e 18 gennaio sarà possibile accedere per i visitatori ad un percorso enogastronomico in tendo-strutture con specialità culinarie del luogo. All’obiettivo storico di esorcizzare e purificare, si associa ora quello di aggregare la comunità.

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