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Kazuo Ishiguro: Chi è l’autore premio Nobel 2017?

C’era chi dava per certa la vittoria di Murakami e chi puntava sugli scrittori originari dello Stivale, Eco o Camilleri: inaspettatamente il Nobel per la Letteratura 2017 va a Kazuo Ishiguro, autore visionario ed eccentrico di romanzi pluripremiati.  

Credit: JONATHAN NACKSTRAND

Ma chi è Kazuo Ishiguro? Nato a Nagasaki nel 1954, Ishiguro si trasferisce in Inghilterra con i genitori all’età di 5 anni. Studia ‘Creative writing’ all’Università del West Anglia dove sarà allievo di Angela Carter e conseguirà la Laurea in Inglese e Filosofia. Tornerà solo da adulto nel suo paese d’origine, il Giappone, e proprio nella Nagasaki del secondo dopoguerra saranno ambientati i suoi primi due romanzi: ‘Un pallido orizzonte di colline’, del 1982 e ‘Un artista del mondo fluttuante’ del 1986 per cui gli viene assegnato il premio Withbread. Ma il successo per ishiguro arriva qualche anno dopo con ‘Quel che resta del giorno‘, vincitore del Booker Prize nel 1989, che sarà consacrato al grande schermo da un film di James Ivory con Anthony Hopkins e Emma Thompson. ‘Quel che resta del giorno’ è la storia di un magiordomo stacanovista e ossessionato dai doveri, un racconto che diventa subito emblematico della crisi dell’espressione emotiva del nostro secolo: l’impossibilità di accedere ai propri sentimenti è la vera protagonista. Nel 2005, poi è la volta di ‘Non lasciarmi’, romanzo distopico che si fonde al genere fantascientifico e racconta un mondo di cloni. Anche ‘Non lasciarmi‘ (Never let me go) diventerà un film con la regia di Mark Romanek con Andrew Garfield, Carey Mulligan e Keira Knightley. Il Time lo ha definito ‘miglior romanzo del 2005’ inserendolo, inoltre, nella lista dei 100 migliori romanzi pubblicati in lingua inglese. Dal 2005 al 2015 seguirà per Ishiguro una parentesi di vuoto artistico della durata di 10 anni e interrotta solo dalla pubblicazione di una raccolta di racconti i “Notturni” del 2009. L’ultima opera dell’autore anglo-giapponese è ‘Il gigante sepolto’ del 2015 sul quale si baserà un film già in cantiere. Anche questa ultima opera si snoda attorno a una trama fantascientifica. I protagonisti sono due vecchietti, Axl e Beatrice, che viaggiano nel tempo alla ricerca del figlio scomparso.

A proposito del premio Nobel Ishiguro ha commentato così- “E’ una notizia sorprendente e totalmente inaspettata. Arriva in un momento in cui il mondo è incerto sui suoi valori, sulla sua leadership e sulla sua sicurezza. Spero solo che ricevere questo grande onore, anche se nel mio piccolo, possa incoraggiare in questo momento le forze del bene e della pace”. 

Una dichiarazione di estrema umiltà per un autore che ha saputo creare un mondo fantasioso e visionario, imprimendo il suo personale marchio ed uno stile inconfondibile ad ognuno dei suoi sette romanzi, nonchè alle sue sceneggiature e ai racconti.

Un premio che sbalordisce in quanto inatteso ma del tutto meritato e motivato poichè conferito ad un autore innovativo che ha saputo tuttavia attirare l’attenzione su temi estremamente profondi “Scoperchiando l’abisso sotto il nostro illusorio senso di connessione con il mondo” come dice la motivazione dell’Accademia di Svezia.

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