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Le presidenziali messicane: ecco chi è Obrador

La terza volta è quella buona. Il populista Andrés Manuel López Obrador è il nuovo presidente messicano, con una vittoria schiacciante e date per certa sin da primi exitpool effettuati appena dopo le chiusure delle urne.

Originario dello Stato povero e indio del Tabasco, Obrador è il primogenito di una famiglia modesta e numerosa. Giovane ortodosso, nasce e cresce dentro il più tradizionale solco del Partito rivoluzionario istituzionale e resta legato al segmento di sinistra del Pri che alla fine degli anni Ottanta arriva alla scissione. Da lì il suo percorso è dentro i movimenti sociali, poco burocrate e molto politico di strada, la sua ascesa lo porterà al governo dove si insedierà ufficialmente il prossimo primo dicembre.

Con oltre il 53% delle preferenze Obrador ha surclassato Ricardo Anaya Cortés, del partito Azione nazionale, il secondo partito più votato e che ha ottenuto circa il 23 per cento dei consensi.
“Questa sarà la mia ultima campagna elettorale” la sua promessa prima di questa campagna elettorale, dopo le due perse nel 2006 e nel 2012 e adesso toccherà a lui smentire quanti pensando ad un Messico sullo stesso stile del Venezuela post Maduro e magari ad una clima più disteso con l’America con Trump che già si augura di lavorare con lui entro strettissimo giro di posta.

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