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Manovra, il presidente Mattarella firma il decreto fiscale

Lega e Movimento 5 Stelle hanno trovato un accordo sulle modifiche al decreto fiscale dopo alcuni giorni di querelle nata con la denuncia del vicepremier Luigi Di Maio su una presunta “manina” che avrebbe modificato la prima versione del testo. 

Dal nuovo testo del dl fiscale scompaiono i motivi del contendere tra Di Maio e Salvini contenuti nella prima versione: via, per chi aderisce alla dichiarazione integrativa (che permette di far emergere redditi non dichiarati negli ultimi 5 anni), le cause di non punibilità  – o “scudo” – per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio. Via anche la possibilità di far emergere anche i capitali nascosti all’estero.

Rimane il condono parziale per chi non ha dichiarato alcuni redditi in passato e integra le proprie dichiarazioni. Si tratta della dichiarazione integrativa con cui è possibile normalizzare la propria posizione pagando soltanto il 20% dell’imposta. Con il limite, per poterne usufruire, del 30% in più a integrazione di quanto già dichiarato e con un tetto massimo di 100mila euro all’anno per cinque anni. Il tetto di reddito non varrà “per imposta”, quindi non sarà cumulabile.

Restano poi lo stralcio integrale delle cartelle sotto i 1.000 euro relative al periodo compreso tra il 2000 e il 2017 e la rottamazione “ter”, ovvero la terza “edizione” della rottamazione delle cartelle Equitalia, che riguarda i debiti pendenti con il Fisco. Resta infine quanto già inizialmente previsto per la chiusura delle liti tributarie pendenti, con la possibilità di poter estinguere il procedimento pagando solo il 50% di quanto dovuto, per chi ha vinto in primo grado, o il 20% per fermarsi all’appello ed evitare la Cassazione.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto fiscale. Il provvedimento, che era giunto in tarda mattinata al Colle, sarà ora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale per la piena attuazione e la trasmissione alle Camere.

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