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Accadde oggi: muore Giangiacomo Feltrinelli

Editore, attivista e partigiano italiano, Giangiacomo Feltrinelli ha saputo declinare in tanti modi diversi la sua energia intellettuale. I più lo conosceranno come fondatore della nota casa editrice Feltrinelli ma non tutti sanno cosa c’è dietro la sua morte avvenuta il 14 marzo 1972.

Giangiacomo Feltrinelli con Fidel Castro

Giangiacomo Feltrinelli, detto “Osvaldo”, partecipò molto giovane alla Resistenza; fu fondatore della casa editrice Feltrinelli e, nel 1970, dei GAP (Gruppi d’Azione Partigiana), una delle prime organizzazioni armate di sinistra della stagione degli Anni di piombo.

Feltrinelli, collegato alla militanza di estrema sinistra, nel 1969 decide di entrare in clandestinità sostenendo la teoria di un complotto di Stato ed estrema destra contro le ideologie comuniste e anarchiche. In un clima di sospetto in cui non si perdeva occasione per creare capri espiatori, Feltrinelli parla per primo di  «strategia della tensione».

Le dinamiche della sua morte ancora oggi sono incerte. La versione ‘ufficiale’ vuole che Feltrinelli stesse progettando un azione terroristica collegando una bomba a un traliccio della corrente per provocare un blackout a Milano. Il piano non sarebbe andato a buon fine e il corpo di Feltrinelli sarebbe stato rinvenuto l’indomani fulminato. Ma molti non credettero a questa versione. Si diffuse l’ipotesi che Feltrinelli fosse stato assassinato, portato sul traliccio drogato, ucciso dalla Cia. Ancora oggi l’ipotesi dell’azione politica fallita è la più accreditata ma resta, purtroppo, oscura la reale conclusione della storia e forse la verità è sepolta con Osvaldo.

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