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Paese mio bello – l’Italia che cantava e canta al Teatro Sannazaro

Al teatro Sannazaro Gianni Lamagna, Lello Giulivo, Anna Spagnuolo e Patrizia Spinosi in “Paese mio bello – L’Italia che cantava e canta”.


Un concerto estremamente emozionante quello di “Paese mio bello – L’Italia che cantava e canta”, con una platea non piena, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza Covid 19, ma che non ha fatto mancare il suo supporto a quattro artisti formidabili. Gianni Lamagna, Lello Giulivo, Anna Spagnuolo e Patrizia Spinosi, accompagnati dalle chitarre di Michele Bonè e Paolo Propoli, hanno letteralmente incantato il pubblico presente con una scaletta costruita ad hoc e magistralmente interpretata.

Tutti i brani eseguiti esaltano le doti e il palpabile affiatamento del gruppo, c’è molto studio e molta ricercatezza nelle canzoni eseguite. Si è cominciato con il sonetto 116 di Shakespeare tradotto e musicato da Gianni Lamagna, per poi proseguire con un trittico di Villanelle, le opere di Pergolesi e Vinci, dei brani di Raffaele Viviani, suite di classiche napoletane, canti messicani, tango argentino, brani degli anni ’50, delle inedite composizioni di Gianni Lamagna e per terminare, nei bis, “Intermezzo Vesuviano”, una raccolta di versi della tradizione popolare napoletana sulle note della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, Little suite from Beatles, una cover di brani del gruppo di Liverpool e “Bonanotte”, una poesia del napoletano Carlo Fedele e musicata dal maestro Lamagna.

A metà spettacolo, il “colpo di grazia” per quanto riguarda il piano delle emozioni: ospiti di Paese mio bello sono state le SesèMamà, un quartetto tutto partenopeo composto dalle voci di Annalisa Madonna, Fabiana Martone e Brunella Selo accompagnate dal pianoforte di Elisabetta Serio. Le sole voci, in questa occasione, hanno duettato con i quattro in Siente siè, cavallo di battaglia delle SesèMamà e “‘A musica d’ ‘a ggente”, una traduzione del maestro Lamagna di “Uma Musica do povo” di Fernando Pessoa e Mario Pacheco. Tutte e sette le voci insieme hanno regalato al pubblico una vera e propria magia.


Questo titolo, Paese Mio Bello, è ispirato da una raccolta di canti popolari registrati da italiani immigrati negli Stati Uniti D’America tra il 1911 e 1939. Ma non solo, il nome celebra soprattutto una quarantennale amicizia che accomuna Lamagna, Giulivo, Spagnuolo e Spinosi. L’incontro avvenne nel 1979 in uno spettacolo del loro maestro Roberto De Simone con il quale hanno lavorato fino alla fine del 1990. Dopo di che, tutti hanno intrapreso strade e percorsi diversi per ritrovarsi poi in seguito nel 2018 per dar vita a questo speciale progetto e registrando, in questi due anni, tanti successi in Italia e all’estero.


Il concerto è servito anche come occasione di presentazione del primo album, in uscita per Soundfly e disponibile in tutti i circuiti Feltrinelli, Amazon e Mondadori. Il disco, che prende il nome dallo spettacolo, è accompagnato dal video “Vièneme ‘nzuonno”.
In questo particolare momento che stiamo vedendo, la voglia di tornare alla normalità è tanta, così com’è tanta anche la paura verso questo virus invisibile.

Nonostante tutto ciò, quella sera al Sannazaro c’è stata la dimostrazione che la buona musica e l’Arte con la A maiuscola, fanno bene al cuore e allo spirito. Il pubblico non era solo visibilmente commosso per il bel spettacolo visto, ma anche per l’emozione degli stessi artisti che visto il momento tremendo che stanno vivendo, erano sinceramente colpiti dalla presenza e dal calore (distanziato e “mascherato”) della gente.



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