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Perquisizioni su nave Save the Children

L’operazione rientra nell’indagine sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che ad agosto aveva già coinvolto altre Ong.

Uomini della polizia, dello Sco e della guardia costiera stanno eseguendo delle perquisizioni a bordo della nave Vos Hestia della Ong Save the children, ormeggiata a Catania. La perquisizione rientra nell’indagine sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che ha già portato nell’agosto scorso al sequestro della Iuventa, nave della Ong tedesca Jugend Rettet.

Ad agosto la procura di Trapani ha disposto il sequestro della nave Iuventa della Ong tedesca Jugend Rettet, accusata di contatti con i trafficanti. E a settembre era finito sul registro degli indagati anche il nome di Marco Amato, comandante nella nave Vos Hestia. L’accusa nei suoi confronti è la stessa ipotizzata per il personale della Iuventa: favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

A fare il nome del comandante sarebbe stato Pietro Gallo, l’uomo che lavorava per la ‘Imi security service’, la società che si occupava della sicurezza a bordo della nave di Save the Children, e che con le sue dichiarazioni ha fatto partire l’inchiesta. A bordo della Vos Hestia ha operato per diverso tempo anche un agente sotto copertura che ha documentato con diverse foto i presunti contatti in mare aperto tra i trafficanti libici e gli uomini a bordo della Jugend Rettet.

 La perquisizione sulla nave Vos Hestia “è relativa alla ricerca di materiali per reati che, allo stato attuale, non riguardano Save the Children”. La documentazione oggetto della ricerca “come si evince dallo stesso decreto di perquisizione” è “relativa a presunte condotte illecite commesse da terze persone”. E’ quanto afferma Save the Children che ha reso anche noto di aver sospeso le operazioni di soccorso in mare “come già pianificato data la riduzione dei flussi”. “Ribadiamo con forza – dice ancora la Ong – che Save the Children ha sempre agito nel rispetto della legge durante la propria missione di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo e confermiamo ancora una volta, che l’Organizzazione non è indagata”.

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