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Raggiunto accordo tra Ue e Tria. Domani mattina la decisione ufficiale

Dopo due mesi di trattative la proposta di Conte e Tria per evitare la procedura d’infrazione ha ricevuto il via libera da Bruxelles e dai commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis.

Palazzo Chigi richiama comunque alla prudenza, potrebbero verificarsi cambiamenti fino all’ultimo. Domani mattina sarà ufficiale la decisione della Commissione.

Una delle condizioni “essenziali” per un esito positivo era la “riservatezza” nella trattativa. A Roma l’Ue avrebbe chiesto misure più “strutturali” e “realistiche” per ridurre il deficit strutturale e il debito. Ma ridimensionare ancora il reddito di cittadinanza e “quota 100” non è possibile, fa sapere Conte agli interlocutori. I tecnici del Mef avrebbero riproposto l’idea di farli slittare a giugno. Ma il “no” di Luigi Di Maio e Matteo Salvini è stato netto e il premier tiene il punto: si tagliano 4 miliardi dalle due misure, non di più. “Non tradiamo gli italiani”, dice il leader M5s. “Noi siamo in buona fede, spero anche l’Ue”, afferma Salvini. E il premier tratta. Conte spiega a Jean Claude Juncker e ai due commissari che le risorse si sono trovate altrove, “nelle pieghe del bilancio”, e non si può fare altrimenti.

Non è solo “maquillage”, assicura: il deficit 2019 sarà un 2,04% “reale” e per gli anni successivi si garantisce la discesa strutturale di deficit e debito. Ma in cosa consista nel dettaglio la proposta, in serata non è ancora noto, nonostante Tria festeggi l’accordo. “Abbiamo ampiamente superato il livello di guardia sulla legge di bilancio – ha detto il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci -. L’incapacità di questa maggioranza ci ha trascinati in piena emergenza democratica. Chiediamo che il presidente Conte venga subito in Aula a spiegare le ragioni di questo intollerabile ritardo. Se Conte ignorerà ancora una volta il Senato, siamo pronti a mettere in pratica la più estrema delle proteste: occuperemo l’Aula. È un appello che rivolgiamo anche agli altri gruppi di opposizione”.

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