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Boom di share per la prima serata del festival: “Perché Sanremo è Sanremo”, oppure no?

Il claim “perché Sanremo è Sanremo” di qualche anno fa diceva tutto su cosa era Sanremo. Ed Ora?

E’ se stesso il festival della canzone italiana per eccellenza! Ricordo di quando lo seguivo in gruppo e con la chitarra cercavo gli accordi di tutte le canzoni. Ero certo che il giorno dopo, nei locali dove facevo piano bar, avrebbero richiesto sicuramente qualche brano. Ma oggi Sanremo è ancora Sanremo? Non sono il solo a dire che da alcuni anni lo spettacolo ha usurpato spazio alle canzoni, forse anche meritatamente visto il livello di alcune. A quanto si dice i pezzi scritti per il festival sono solo abbozzati tanto per esserci, per parteciparvi… pochi vanno veramente con l’intenzione di vincere!

Forse l’idea di aprire il festival con l’ospitata di Tiziano Ferro non è stata proprio l’ideale. Parliamo di una super star, che apre le danze in mezzo a cantanti che dopo di lui sono sembrati “opachi”. Per non parlare poi di “professionisti” che sul palco dell’Ariston prendono stecche evidenti, mentre altri cercano di “far uscire” una voce, che non c’è… insomma, si è visto un po’ di tutto. Alla fine però, non importa perchè tanto “Sanremo è Sanremo” e quando lo si guarda lo si fa per i  superospiti mica per la gara in sé!

E di ospiti ce ne sono stati tanti e per tutti i gusti. I perbenisti hanno gustato l’episodio alla “C’è posta per te” della De Filippi che ha introdotto, nel solito modo smielato, i soccorritori di Rigopiano e gli alfieri del bullismo. Poi si è passato al piccante,  con la bella Diletta Leotta condita nel suo succinto abito rosso fuoco. Alle donne è toccato il bello di sempre Raoul Bova e l’omosessuale, ma indimenticabile Ricky Martin. Passiamo ai conduttori: Carlo Conti sempre eccezionale ma che, dopo un avvio diesel di Maria De Filippi, è stato messo un po’ in ombra.

Infine, non si può non parlare di Maurizio Crozza. Il comico ha sparato a zero su Salvini e Renzi, senza dimenticare gli stessi conduttori: «Non sapete come sono felice di essere qui, proprio qui a Milano intendo. Come Bob Dylan me la tiro, prima che me la tiri il pubblico (…) Mi raccomando Carlo, se il Festival andasse male, non fare come un altro toscano che si è ritirato a vita privata. Le hai viste le foto di Renzi al supermarket in mezzo ai pandori? In una settimana è passato da Obama a Bauli. Tu continua a fare il direttore artistico, scegli i cantanti, e poi fallo condurre ad Amadeus, che è un po’ come Gentiloni. Sì, Amadeus, è il Gentiloni della musica italiana». Poi ironizzando sulla performance senza compenso della De Filippi, ha detto: «Carlo e Maria, siete uniti nella latta, più che nella lotta. Con tutto quel metallo l’Ariston sembra una camera per la risonanza magnetica, il che va bene, perché a fine settimana i cantanti, comunque, possono ritirare le analisi (…) Carlo e Maria, dopo Renzo e Lucia, Manzoni direbbe i promessi sponsor». 

E questo è stato Sanremo… nella prima serata, che al di là di tutto ha fatto il botto di ascolti pari a 11 milioni 374 mila spettatori con una media del 50,4% di share.

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