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“Spartaco. Schiavi e padroni a Roma”: la schiavitù al tempo dei romani

Al tempo dei grandi di Roma. Al tempo delle lotte di classe e di potere. Al tempo in cui la libertà aveva un prezzo. Era il tempo degli uomini che non erano più uomini. Oggetti nelle mani di chi osava proclamarsi loro padroni. Obblighi e doveri. Soprusi e tirannie. Questo il duro destino dell’essere schiavi. Catene sul corpo. Catene nell’anima. Tentò di spezzarle Spartaco, il gladiatore che guidò la rivolta degli schiavi, sfidando l’esercito romano. Fallì. Uccisi tutti e crocifissi. “Il gladiatore-generale” resta però nella storia. Lascia all’umanità un’eredità. Un anelito eterno alla libertà. La mostra “Spartaco. Schiavi e padroni a Roma” è allestita fino al 17 settembre presso il Museo Ara Pacis di Roma. Per celebrare e ricordare. Conoscere e capire. La schiavitù alla base dell’economia di Roma antica. Un’esposizione di circa 250 reperti. Dalle statue alle rovine, dai resti umani agli oggetti appartenuti ai servi. Divisa in 11 sezioni. Raccontando le varie forme della schiavitù. Da quella domestica a quella dei campi, fino alle cave e miniere. Uno sguardo al passato. Un monito per il futuro. Nel dominio del denaro un unico bene rimane per sempre impagabile. Più prezioso di qualsiasi altro. La libertà. Non ha prezzo.

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